Il concetto di Bancomat non viene percepito in modo sempre coerente con la descrizione stessa in quanto l’idea che abbiamo di questa forma di terminale fa capo sia al terminale (che però si chiama in modo più generalizzato ATM o semplicemente sportello automatico) può fare riferimento a qualsiasi operazione legata al funzionamento di questi strumenti, anche se gradualmente questi sportelli in Italia stanno diminuendo.
Bancomat, è allerta in tutta Italia: ecco cosa sta succedendo
La motivazione è inevitabilmente semplice, quanto banale: i vari ATM sono sempre di meno perchè meno “convenienti” e necessari rispetto al passato, ma anche perchè sempre più politiche fanno sempre più ricorso ai pagamenti elettronici e non al denaro fisico, che è tradizionalmente percepito come troppo volatile e non sufficientemente sicuro nelle transazioni.
Le banche quindi stanno semplicemente adattandosi coi tempi correnti, che prevedono proprio una generalizzata diminuzione di questi strumenti, così come anche le filiali fisiche che sono oramai appannaggio prevalentemente di pochi centri cittadini rispetto al passato.
Questo può essere effettivamente percepito come un abbandono del bancomat anche perchè sempre più banche stanno facendo numerosi sforzi per digitalizzarsi in alcuni casi disattivando completamente i propri terminali come nel caso di ING.
Però questi continuano ad essere utilizzati anche da istituti di credito che non ne possono essere muniti quindi in buona sostanza la diminuzione c’è, e continuerà nei prossimi anni ma sarà comunque regolarizzata in quanto, come accennato, un numero minimo di sportelli ATM bancomat resteranno fondamentali.
Ciò che probabilmente cambierà è il fattore legato alle commissioni di prelievo, che molto probabilmente vedrà un aumento già nei prossimi anni dai tradizionali ed attuali 49 centesimi di “base” odierni fino a 1,50 euro.
Gli istituti di credito infatti dovranno fare i conti con meno prelievi e quindi meno entrate rispetto ad oggi, anche se la decisione non è stata ancora presa.