Probabilmente tutti siamo a conoscenza del fatto che sulla moneta da due Euro italiana c’è una raffigurazione di Dante Alighieri di profilo, ma quanti di voi, invece, sanno che ne esistono altre due diverse? Ci spieghiamo meglio, tra e monete che maneggiamo ogni giorno, ci sono sia le classiche della serie Euro Italia che prendono il nome di divisionali, sia quelle commemorative, coniate, dunque come dice la parola stessa per celebrare un evento, una cerimonia oppure un personaggio da elogiare. Oltre alla moneta con Dante che consociamo tutti, infatti, ne esistono anche altre due commemorative, coniate per celebrare il 750° anniversario della nascita del sommo poeta.
Le due versioni, in particolare, appartengono una allo Stato italiano, e l’altra a quello di San Marino. Questa premessa, in particolare, serve a spiegarvi che non tutte le monete che vediamo in giro sono comuni, ed allo stesso modo non tutte si possono automaticamente etichettare come rare! La maggior parte delle volte in cui vediamo un annuncio di vendita di una moneta online, ad esempio, la scritta “rara” o “errore di conio” compare quasi sempre, quando invece magari non c’è nessun difetto nella moneta oppure non si tratta affatto di un esemplare raro. La moneta di cui vogliamo parlarvi oggi, ad esempio, è in vendita al costo di 1700€, eppure per le competenze che abbiamo, sebbene non si tratti di chissà quale istruzione, ci sembra una moneta del tutto normale; ma andiamo ad analizzarla insieme.
L’esemplare in questione fa parte delle divisionali, dunque si tratta di una moneta molto comune che porta come raffigurazione il ritratto di profilo del “padre della lingua italiana”. Esso è raffigurato serio, con l’espressione leggermente corrucciata ed è facilmente identificabile grazie ad alcuni particolari distintivi che conosciamo di lui: la toga con il copricapo, la corona d’alloro, il volto scavato ed un naso pronunciato. Davanti il viso, poi, si trovano i classici dettagli che tutte le monete della serie Euro Italia riportano: il simbolo con le lettere “R” ed “I” sovrapposte ad indicare la scritta “Repubblica Italiana”, il millesimo di conio, ossia l’anno di produzione, ed infine la lettera “R” che indica la Zecca di Roma che ha dato vita all’esemplare. Un particolare che, invece, non si ripete per ogni moneta è la sigla dell’autore, che in questo caso è indicato con le lettere “MCC” in basso a destra.
La descrizione che abbiamo fatto, corrisponde a quella della moneta da due Euro sull’annuncio; malgrado ciò non c’è nessuna differenza e null’altro che possa farci intuire il perchè di un valore così elevato. Sta di fatto che se il proprietario riuscisse a venderla, si intascherebbe bellamente i 1700€.
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