Con il Decreto Trasparenza, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 gennaio, vengono riproposti i buoni benzina con un’agevolazione che arriva fino a 200 euro per il periodo che va da gennaio a marzo 2023. In questo periodo il valore dei buoni della benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai loro dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito e questo lo prevede il decreto trasparenza approvato dal Cdm.
Non sono previsti requisiti di reddito particolari per potere accedere a questo benefit ma l’unico limite che finora è stato anticipato dalla norma è che la misura è destinata ai lavoratori dipendenti delle aziende private. Già era previsto che le aziende potessero concedere un contributo che arrivasse a 258,23 euro annui per i cosiddetti “fringe benefit”: ovvero quei buoni acquisto, buoni carburante o buoni spesa.
Nel 2020 e 2021, durante la pandemia, come misura di sostegno economico l’importo è stato poi raddoppiato a 516,46 euro. Il bonus carburante però deve essere erogato anche per la ricarica dei veicoli elettrici per non creare ingiustificate disparità di trattamento tra le differenti tipologie di veicoli. A riferire ciò è stato il Direttore Centrale del Coordinamento normativo dell’Agenzia delle Entrate, Sergio Cristallo, in audizione alla Commissione Attività produttive, nell’ambito dell’esame di legge circa la trasparenza dei prezzi dei carburanti.
I buoni possono essere disposti sin da subito e il bonus è pari a 200 euro. L’Agenzia delle Entrate specifica che non è necessaria la presentazione di nessuna domanda e, se previsto dell’azienda, il bonus verrà dato al dipendente in maniera automatica. Inoltre, non sono affatto previsti requisiti in termini di limiti al reddito per poter accedere e questo bonus può essere emesso attraverso due differenti modalità:
- Come fringe benefits, i cosiddetti “compensi in natura”, sperando la somma dei 200 euro dei buoni benzina dal limite di 258,23 euro;
- Con uno o più buoni carburante.