Una bolletta non è altro che una fatturazione postale o elettronica di un contratto di fornitura dei servizi. La sua tipologia giuridica è il contratto di somministrazione, che originariamente, ma effettivamente ancora ad oggi, indica la somministrazione dei servizi, da non confondere, però, con il contratto di somministrazione di lavoro.
In tutti i contratti di somministrazione che sia di acqua, di energia, di gas, di telefono fisso, etc.. vige una prescrizione breve e diversa dall’ordinaria decennale; qui gestori possono, contestare le bollette fino a un massimo di qualche anno, per la precisione cinque anni secondo quanto stabilito dall’articolo 2948 del codice civile. Al consumatore spetta quindi l’onere della prova, cioè la conservazione dei documenti contabili relativi al pagamento delle bollette, che valgono proprio come ricevute del pagamento avvenuto.
Le bollette sono quindi il nome “generico” per definire le fatture di qualsiasi tipo di fornitura energetica o di servizio che rappresentano una fastidiosissima necessità: esse vanno pagate sia per poter continuare ad usufruire dei servizi primari come energia e luce ma anche per non incappare in vari e fastidiosi problemi.
Il tema delle fatture energetiche sta tenendo testa da diversi mesi a questa parte, già da prima dello scoppio della guerra in Ucraina, fattore che ha chiaramente comunque contribuito a far salire tali prezzi dato che l’Italia è dipendente da risorse fossili quali gas e petrolio, ed inevitabilmente “paga” un prezzo fin troppo elevato in termini di fatturazione.
Può comunque sembrare assurdo ma i costi aumentano proprio perché i “venditori” sono costretti ad applicare imposte sempre più elevate in base alle richieste che hanno.
Quindi le fatture sono considerate praticamente “preziose” una volta pagate e il nostro istinto di conservazione ci porta così a conservare tutte quelle cartacee pagate, solitamente riposte in qualche mobile o in una cartellina adibita.
In Italia, così come anche nella maggior parte dei paesi occidentali esiste il concetto legale della prescrizione ovvero una forma di scadenza che si applica a tutte le tipologie di fattura e, superato tale termine, l’ente che ha emesso la fattura non può più “impugnare” quelle bollette, sia che siano state pagate o no.
Il termine della prescrizione varia comunque sia in base dal tipo di fornitura come ad esempio per le spese condominiali, il mutuo e i canoni di locazione la prescrizione si attiva successivamente ai 2 anni.
Quindi se troviamo delle fatture oltre il termine di prescrizione non vanno assolutamente pagate in quanto sarebbe solo un’inutile spreco di denaro.
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