Esiste un limite che riguarda i prelievi?
Iniziamo dicendo che la legge pone dei limiti agli scambi di contanti tra soggetti diversi al fine di riuscire a prevenire l’evasione fiscale, indipendentemente poi dalla causa per cui questo scambio avviene. Il divieto riguarda quindi non soltanto i pagamenti ma anche le donazioni e i vari prestiti. Questi limiti valgono anche per quel che riguarda i pagamenti alla Pubblica amministrazione (come le imposte e i tributi).
I limiti sono spesso variati con gli ultimi governi che abbiamo avuto in Italia ed attualmente, questo limite allo scambio di contanti è di 2.000 euro. Da questa soglia in poi, è necessario infatti avvalersi di strumenti tracciabili come la carta di credito, il bancomat (carta di debito), i bonifici, gli assegni non trasferibili o i vaglia postali. Chi viola queste norme rischia quindi una vera sanzione che va da 2.000 fino a 50.000 euro, applicabile a chi consegna il denaro ma anche a chi lo riceve.
Quindi, una persona non potrebbe mai consegnare più di 1.999,99 euro in contanti alla stessa persona, ma potrebbe farlo nel caso in cui, invece si trattasse di soggetti diversi. Dal 2023, salvo ulteriori proroghe, i limiti dovrebbero però scendere a 1.000 euro, così come la sanzione minima che dovrebbe scendere da 2mila a mille euro, ma stiamo ancora aspettando.
Prelievi di contanti dal conto corrente
L’amministrazione finanziaria ha più volte chiarito che le regole riguardanti i limiti all’uso dei contanti non valgono per i prelievi sul conto corrente, e neanche ai versamenti. Questo perché, come già stato anticipato in apertura, presupposto per l’applicazione della norma, è lo scambio di denaro tra soggetti diversi. Invece, per quanto riguarda il caso di operazioni sul conto, il denaro resta sempre di proprietà del correntista mentre la banca è soltanto una semplice depositaria. Dunque, non avvenendo nessun trasferimento, è possibile prelevare dal conto più di 1.000 euro senza violare la norma.
Controlli fiscali sui prelievi dal conto corrente
Il fatto di prelevare più di 1.000 euro in contanti non espone neanche al rischio di controlli fiscali, a meno che non si tratti di un imprenditore. Per tutte le altre categorie di contribuenti, i controlli dell’Agenzia delle Entrate avvengono solo sulle operazioni “in entrata” sul conto come ad esempio i versamenti di contanti e bonifici ricevuti.