Quando si tratta di data di scadenza è bene stare molto attenti, specialmente a ciò che rimane nella nostra dispensa troppo a lungo inconsapevolmente. In questo articolo di oggi ci occuperemo delle lenticchie, cercando di capire cosa accade nel momento in cui si mangiano quando sono già scadute ma intanto andiamo a conoscere qualche informazione in più su di esse.
Le lenticchie fanno parte di una pianta dicotiledone della famiglia delle Fabaceae, che viene coltivata sin dall’antichità. Si tratta di una pianta annuale, i cui frutti sono dei legumi che contengono due semi rotondi appiattiti, commestibili e ricchi di proteine e di ferro, noti come lenticchie con diverse varietà, particolarmente apprezzati in Europa.
Esse rappresentano una delle prime specie domesticate: testimonianze archeologiche relative alla grotta di Franchthi in Grecia dimostrano infatti che venisse mangiata tra il 13.000 e l’11.000 a.C. È stata una delle primissime colture domesticate e il suo consumo viene attestato anche nella Bibbia, nell’episodio biblico di Esaù, nel primo libro, la Genesi.
Bene, andando al centro dell’articolo possiamo affermare che anche le lenticchie, contrariamente a ciò che forse si potrebbe pensare, hanno una data di scadenza, soprattutto se sono conservate in un luogo con la temperatura sbagliata, esse tendono a inglobare l’umidità ed a diventare acide, per questo motivo si consiglia un luogo be asciutto.
Inoltre, a differenza delle medicine o di cibi preconfezionati in scatola e non, i legumi, così come anche i cereali sono scaduti quando vengono rosicchiati dai microorganismi: si creano infatti dei piccoli buchi nel seme, si trova della polvere, spesso filamentosa oppure sono muffiti cioè discolorati o mollicci. Quindi se all’aspetto sono belli, allora sono anche buoni, viceversa no. Ma c’è anche da dire che dopo un anno dalla scadenza, anche se sono ancora integri, si deve supporre che il loro valore nutritivo è svanito in parte o magari del tutto.