Il rame è un metallo utilizzato sin dai tempi antichi per la sua malleabilità, duttilità e ottime doti come conduttore di energia elettrica e termica, nonché interamente riciclabile e riutilizzabile. Proprio grazie a queste sue caratteristiche, infatti, si è guadagnato l’appellativo di “oro rosso”, anche perché il suo valore è aumentato nel tempo, fino ad arrivare a costare anche 8 Euro al chilo. Per via del suo valore, unito ad una scarsa reperibilità, sono sempre più frequenti episodi di furti, principalmente ai danni di aziende che operano grazie a questo metallo, come Ferrovie dello Stato, Telecom ed Enel.
Le caratteristiche fisiche del rame lo rendono estremamente interessante in ambito edilizio, ma anche in quello che riguarda elettronica ed energia. Esso, infatti, è utilizzato sotto forma di cavi e fili elettrici come, ad esempio, quelli che costituiscono l’impianto elettrico di casa nostra. Anche le tubature degli impianti idraulici, la maggior parte delle volte, sono fatti in rame, come anche i tetti e le vie di scolo nelle costruzioni. In ambito sanitario, poi, il rame è particolarmente apprezzato per la sua capacità antibatterica, proprio per questo è possibile trovarlo all’interno di molti reparti. L’oro rosso è molto impiegato anche nella musica, dove, insieme allo zinco, crea trombe, sassofoni e corni, così come tutta la famiglia degli ottoni. Questo metallo, inoltre, unito all’alluminio, diventa incredibilmente resistente alla corrosione degli agenti atmosferici, tanto che è molto impiegato persino nella costruzione di autovetture.
Ed è proprio grazie alla sua enorme versatilità che il rame ha avuto un andamento altalenante per molti anni. Nel 2015 ha subito una perdita consistente, scendendo di circa il 30% rispetto agli anni precedenti. Fortunatamente, però, negli ultimi anni il suo valore si sta assestando verso cifre più cospicue, tanto da attirare l’attenzione di molti investitori. Per capirne il reale valore, poi, è necessario distinguerlo in base alla qualità, non prima di averlo diviso tra rame vergine e rame usato. Con il primo, intendiamo un metallo puro al 100%, che ha subito solamente una lavorazione, cioè quella che lo ha reso puro; il rame usato, invece, necessita di alcuni processi di lavorazione prima che possa tornare alle sue condizioni di origine.
Partendo da questa distinzione, possiamo stabilire che valore avrà il nostro rame usato che abbiamo in casa. Per dei numeri ben precisi, dobbiamo fare riferimento alla London Metal Exchange, meglio nota come LME; in altre parole, si tratta della borsa dei metalli non ferrosi, cioè lo strumento per verificare il valore di un determinato momento in cui decidiamo di venderlo. Per quanto riguarda il rame usato sotto forma di vecchie pentole e oggetti vari, il prezzo si attesta tra gli 0,50 e gli 0,80 Euro al chilo, ma in rari casi, se le condizioni sono buone, può arrivare anche a 2 Euro al chilo. Per un rame un po’ più pregiato, come quello dei cavi elettrici e delle barre, infine, possiamo arrivare anche a 3 Euro al chilo.
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