Il tonno sott’olio (o tonno in scatola) è un prodotto alimentare preparato generalmente utilizzando tonno albacares (o “pinna gialla”), un pesce appartenente al genere Thunnus e alla famiglia Scombridae pescato in alto mare. Vengono solitamente usati muscolo e frammenti del pesce che, dopo essere stato pescato, viene pulito, cotto, lasciato sgocciolare e infine inscatolato.
Il tonno pinna gialla viene preferito poichè si trova in quasi tutti i mari caldi del pianeta, specialmente nell’Atlantico meridionale e lungo le coste del portogallo, nel Pacifico occidentale, nel mare Caraibico e nell’oceano Indiano. Si tratta di una fonte economica di acidi grassi omega 3, utili a prevenire malattie cardiovascolari e a tenere sotto controllo sia i trigliceridi che la pressione sanguigna. Gli omega 3, inoltre, hanno anche effetti benefici sulla memoria e sull’umore. Contiene poi elevate quantità di fosforo, che aiutano un corretto sviluppo di ossa e denti.
Allarme su diversi marchi famosi
Da alcuni mesi, purtroppo, è scattato l’allarme per il bisfenolo, una sostanza chimica usata nella produzione di plastiche in policarbonato e tracce di questa sostanza, per l’appunto, sarebbero state ritrovate all’interno di alcune lattine di tonno. Tale scoperta è stata fatta dal sito online il Salvagente, che alcuni mesi fa ha fatto analizzare alcune di queste lattine.
Sei sono i marchi finiti al centro di questa analisi, tutti famosi e tra i più venduti; sono state analizzate scatolette di tonno all’olio di oliva di grammature diverse, da quelle più piccole, di circa 52 grammi, a quelle da 80 grammi fino alle latte più grandi da 108 grammi.
I risultati delle analisi “mostrano che tutti i campioni analizzati presentano valori di bisfenolo al di sotto del limite di migrazione specifica indicato nel Regolamento (UE) 2018/213”. Quindi “da una parte si può dedurre come ormai sia diffusa la sensibilizzazione dei produttori europei e italiani su queste contaminazioni, e il monitoraggio per rispettare i limiti di sicurezza indicati dalle autorità sanitarie. Dall’altra è altrettanto evidente che, per quanto in tracce e quantità permesse dai regolamenti comunitari, il bisfenolo continua a rimanere come una sorta di rumore di fondo nelle lattine di tonno che arrivano sulle nostre tavole”.
Sul sito viene anche spiegato come, molto probabilmente, questa sostanza rimarrà presente fino a quando non si deciderà di vietarla del tutto. Essa è potenzialmente pericolosa in quanto un’esposizione prolungata potrebbe comportare tumori ed effetti seri sul sistema endocrino, sull’equilibrio ormonale e sull’attività riproduttiva.