Siamo quasi tutti piuttosto abituati all’idea di ricevere o inviare una mail, forma di comunicazione che ha contraddistinto le prime fasi della diffusione iniziale di internet, e che oggi risulta essere meno “rivoluzionaria” rispetto al passato, restando una comunque indispensabile, specie in ambito formale. Anche enti dello Stato come l’Agenzia delle Entrate, entità disposte naturalmente a svariati servizi indispensabili fa largo uso di questi strumenti comunicativi, anche se bisogna guardarsi bene dalle mail false che possono portare a diversi problemi anche molto gravi.
Hai ricevuto questa mail dall’Agenzia delle Entrate? Non aprirla
Le mail dell’Agenzia delle Entrate in molti casi infatti fanno riferimento a concetti non veritieri: anche se possiamo notare i loghi ufficiali e comunicazioni in teoria inerenti al metodo di comunicazione dell’ente, si tratta spesso di mail false, non erogate dall’Agenzia che infatti da molti anni si prodiga nell’informare gli utenti che possono ricevere simili mail.
L’intento è proprio quello di utilizzare un nome conosciuto come quello dell’ente così da conferire l’idea di trovarsi davanti una forma di comunicazione reale, che spesso fa riferimento a pratiche bloccate, rimborsi o qualsiasi altra urgenza che richiede l’attenzione dell’utente.
In molti casi queste false mail presentano anche un testo sgrammaticato e molto generalista (iniziano spesso con un generico Gentile cliente). Ecco un esempio di mail falsa che può presentare un allegato pericoloso oppure un link che non fa riferimento al sito ufficiale dell’Agenzia ma che può essere considerabile pericoloso per i nostri dati personali.
Oggetto: Ricevuta di pagamento – Transazione n. NNNNNNNNNNNNNNNNNN” (con codice numerico variabile).
Corpo del messaggio: informazioni su un’operazione di pagamento effettuata on-line andata a buon fine, con invito a visualizzare e conservare la relativa documentazione, accedendo ad un file allegato di tipo excel, oppure di tipo pdf contenente un pulsante “Scarica”, per acquisire la documentazione completa. L’agenzia non è quindi responsabile di queste false mail che vanno eliminate.