La storia di Iliad, episodio 4. Xavier Niel, geniale anticonformista

Storia di iliad, episodio 4

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Xavier Niel è uno dei personaggi più anticonvenzionali del mondo degli affari. Anticonformista e geniale, l’imprenditore francese si è guadagnato fama anche in Italia con la sua creatura: Iliad.

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Le origini di Xavier Niel. L’infanzia e gli studi

La storia di Xavier Niel, il babbo di Iliad e Free, somiglia a quella di un film.

Un uomo che si fa avanti partendo quasi da zero, contando esclusivamente sulla sua intuizione e ambizione, fino a diventare uno degli uomini più influenti e ricchi del pianeta.

Xavier è nato nel 1967 sotto il segno della Vergine a Maisons-Alfort, un piccolo comune nella banlieu Parigina, a tre chilometri dalla capitale francese. È cresciuto nella contigua Créteil, nell’Île-de-France. Attenzione però, quando si parla di Banlieu l’immaginazione corre alle storie di rivolte e di violenza, di quartieri degradati e di povertà. La struttura di Parigi è però un po’ particolare, con un’area urbana che insiste intorno alla capitale dove abita la maggior parte dei cittadini (circa 12 milioni contro i due milioni di parigini).

L’area dove è nato il nostro eroe, la Val de Marne, situata a sud est della città, e la zona di Créteil in particolare, è considerata piuttosto sicura, ben collegata con la capitale che è raggiungibile con poche fermate di treno metropolitano. Questo dipartimento è stato creato con l’intento di mescolare popolazioni agiate e operaie. Certamente Créteil, dove è cresciuto il piccolo Xavier, è ben lontano dall’immaginario romantico e pregno di storia del centro Parigino: infatti l’aspetto urbanistico della città somiglia quasi a un film di fantascienza un po’ datato, con mega palazzoni circolari a nido d’ape, intervallati da rotonde che sembrano un po’ dischi volanti o un po’ padelle antiaderenti, e spazi aperti tra questi grattacieli circolari tra cui potrebbero spuntare tranquillamente la macchina volante de I Pronipoti.

Tutto intorno, villette a due piani con giardino fronte e retro stile Edward Mani di Forbice, solo un po’ meno colorate.

Xavier quindi cresce in un ambiente non blasonato, ma nemmeno poverissimo, studiando in una scuola privata cattolica della sua cittadina. Ha 14 anni quando riceve il suo primo computer. Siamo sicuri che siete curiosissimi di sapere che computer ricevette l’adolescente Xavier nel 1981… si trattò di un Sinclair ZX81.

All’epoca in Italia era venduto a circa 99mila lire. Si trattava dunque di una cifra che una famiglia anche non ricchissima poteva spendere per un compleanno importante. I genitori di Xavier erano infatti un giurista e una contabile.

Xavier consegue il baccalauréat (paragonabile al nostro diploma di maturità) al Lycée Saint Michel de Picpus, a Parigi, nella zona di Place de la Nation, la Piazza dedicata alla rivoluzione, dove furono ghigliottinate migliaia di persone. In seguito si iscrive a un corso preparatorio alle Grandes écoles, ma la sua testa sta già macinando altre idee.

Dal minitel a Iliad, passando per la Santé

Xavier Niel

Durante gli studi infatti l’attenzione e il tempo di Xavier Niel iniziano ad essere catturati da una serie di servizi dedicati al mondo del sesso: crea il Minitel Rose, e inizia a investire in Sexy Shop e Peep Show tra Parigi e Strasburgo. Siamo pur sempre nella Ville Lumière, la città Moulin Rouge! Il sesso fa fare quattrini, e il giovane Niel dimostra sin da subito di avere un fiuto straordinario per gli affari.

Siamo nel 1987 quando il ventenne Xavier inizia a snobbare i suoi studi per lanciarsi seriamente in questa avventura imprenditoriale in collaborazione con l’imprenditore Fernand Develter. I soldi iniziano ad arrivare e sono anche tanti: a soli 24 anni Xavier Niel è milionario. Con questi “risparmi” nel 1990 acquista il 50% della Fermic Multimedia, l’editore di servizi Minitel Rosa e lo ribattezza col nome che poi passerà alla storia delle telecomunicazioni nel nostro Paese: Iliad.

Gli esordi dell’imprenditore francese sono dunque tutti legati al mondo del sesso e delle comunicazioni. Xavier Niel acquista sin da subito un’immagine che sarà definita “solforosa”, che gli costerà in seguito anche un’accusa di prossenitismo.

Diverso tempo dopo, infatti, e più precisamente nel 2004, le autorità accusano l’imprenditore di aver investito in peep show che in realtà coprivano un giro di prostituzione, e di uso improprio di beni societari. Xavier Niel finisce alla Santé, il carcere di Montparnasse, quello dove fu arrestato anche il mitico Arsenio Lupin.

Le accuse di prossenitismo saranno poi archiviate, e per le altre accuse sarà condannato a due anni, coperti dalla condizionale, e a una multa di 250mila euro. “Un petit truc” dirà Xavier, una cosa da nulla. All’epoca era già molto ricco…

Ma se da un punto di vista economico questa vicenda non ha colpito particolarmente il papà di Iliad, le accuse hanno comunque lasciato delle ferite, come lui stesso ha dichiarato. Xavier Niel è comunque un padre di famiglia, accusato di sfruttamento aggravato. Non è una cosa che passa senza qualche danno.

Ma torniamo indietro agli anni Novanta, quando Xavier stava per conquistare la ragnatela intorno al mondo: il web.

La Rivoluzione Free

Chi è Xavier Niel

Siamo ormai a metà degli anni ’90. Xavier Niel decide di investire in Worldnet, il primo provider di accesso a Internet Francese. È il primo sasso che Xavier lancia nell’immenso stagno delle mondo delle comunicazioni.

Nel frattempo studia e mette a punto una strategia infallibile per sbaragliare la concorrenza: offrire di più a un costo minore. E farlo bene. Nel 1999 sviluppa un fornitore di accesso a Internet e la chiama Free. Il nome dice già tutto: la società offriva connessione tramite un modem senza abbonamenti. Un accesso gratuito a Internet a bassa velocità tramite modem PSTN, escluso il costo delle telefonate.

Siamo nell’epoca dei primi blog, nelle prime chatroom, di Napster. La fruizione internet destava un’enorme curiosità ma era piuttosto costosa. Scaricare una canzone poteva richiedere anche ore, per non parlare di un film. La nuova compagnia si rivela un vero successo. L’offerta di Free, a differenza di altri concorrenti, non è limitata nel tempo. Vi ricorda qualcosa? “Per sempre, Per davvero”, la proposta di Iliad in Italia.

La tecnologia avanza con una velocità mai vista, e Free cavalca l’onda cercando di precedere sempre tutti di un passo.

Il 2002 è l’anno della svolta. Free è il primo operatore di telecomunicazioni in Francia a lanciare lo standard PSTN V.92, che permette connessione più rapida, navigazione più veloce e nuovi servizi. Nello stesso anno, lancia un’offerta incredibile per il periodo: un accesso illimitato a internet a un prezzo bassissimo: 29,99 euro al mese. Si trattava di una proposta quasi rivoluzionaria.

La #RivoluzioneIliad che conosciamo nel nostro Paese…

Confrontando le offerte dei principali antagonisti, il paragone è impressionante. Tutte le altre compagnie prevedevano un costo per l’attivazione e il modem, che partiva da 49,5 Euro (Tiscali) a ben 213,90! (AOL). Free te la regalava. Tutte le altre compagnie pretendevano un contratto di almeno 12 mesi. Free non ti dava alcuna costrizione. Potevi fare come ti pareva. Tutte le altre compagnie offrivano un canone mensile superiore ai 40 euro al mese. Free, come già detto, solo 29,99.

Che cosa succede se il consumatore scopre che quello che tutti dovevano pagare tanto, in realtà si può avere a poco? È stato preso in giro per tutto quel tempo?
Ma non finisce qui.

Xavier Niel ha anche un’altra intuizione: creare un’offerta telefonica e televisiva attraverso la stessa linea. Per ottenere questo risultato si mette al lavoro insieme al suo braccio destro Michaël Golan e il suo direttore tecnico Rani Assaf, e a novembre dello stesso anno lancia il Freebox: una scatola elettronica unica per telefonia, internet e televisione.

L’espansione di Free non si è più arrestata, sia dal punto di vista di risposta da parte dei consumatori, che nella crescita tecnologica, conquistando la Francia con le sue offerte sia di rete mobile che fissa.

Un grande successo destinato a replicarsi: Free valica i confini Francesi e inizia a espandersi anche in altri Paesi, tra cui l’Italia, che nel 2016 apre le porte a Iliad come quarto operatore italiano, in seguito alla fusione tra 3 Italia e Wind. Stessa ricetta: offerta a basso costo e servizio ottimo, trasparenza e simpatia. Iliad conquista il nostro Paese in brevissimo tempo.

Xavier Niel, l’anti patron

Xavier Niel. Imprenditore francese

Nel frattempo Xavier Niel è diventato ricchissimo e super influente.
Se il suo campo d’azione principale restano le telecomunicazioni, grazie al suo patrimonio investe anche in altri mondi. Siamo abituati, in Italia e nel mondo, a imprenditori ricchissimi che posseggono un po’ di tutto ( ci basta pensare qui in Italia l’onnipresente ex cavaliere), ma Xavier è sicuramente un uomo fuori dal coro.

Non chiamatelo patron. “Sono tutto il contrario di un patròn” ha affermato. Perchè si è fatto da solo, non è lì grazie a una qualche eredità. La gente della strada questo lo sa, lo riconosce. Affascinato dal mondo delle start up, Xavier Niel ha investito in molte di esse, per lo più legate all’informazione on line o alla musica, come Deezer, il servizio di streaming on demand che offre oltre 56 milioni di brani.

Ma il mondo dell’informazione non passa solo attraverso il web, e in qualche modo è importante farne parte, anche se in maniera più tradizionale: da lì l’investimento sul quotidiano Le Monde. Non finisce qui: citiamo qualche altro nome nella collezione delle proprietà dell’imprenditore francese: Monaco Telecom, gli occhiali per tutti  Lunettes Pour Tous , e il suo fiore all’occhiello: My Way. Avete letto bene, Xavier Niel detiene parte dei diritti di una delle canzoni più famose del mondo, quella portata al successo da Frank Sinatra e Elvis Presley, ma forse lo possiamo immaginare mentre la canta alla maniera di Sid Vicious, l’anticonformista per eccellenza.

Infine, i progetti formativi. Xavier Niel ha un sacco di soldi, lo abbiamo già detto, e lo stato no. Ecco perché decide di pensarci lui a coprire il dislivello pazzesco che esiste tra giovani di diverse categorie. E lo fa con un’altra operazione rivoluzionaria: una scuola gratuita, senza professori, da cui si esce con una preparazione da far invidia a chiunque.

Così fonda l’École 42, una scuola di formazione per il cui accesso non è richiesto nessun requisito particolare. I ragazzi sono selezionati attraverso una serie di giochi online che in maniera progressiva misurano la capacità di coding: superata la preselezione si passa alla Piscina, dove per 4 settimane i ragazzi si immergono superando una serie di livelli progressivi fino all’ambito premio: la scuola.

Ognuno può seguire i suoi percorsi e i suoi tempi, in un clima di collaborazione e scambio costante tra studenti. La scuola è gratuita, è aperta 24 ore su 24, 7 giorni a settimana. Funziona. Chiunque esca dall’École trova subito un lavoro. Oggi École si è diffusa in tutto il mondo, dagli USA all’Europa passando per Russia, Giappone, Brasile e Marocco. Infine è approdata anche in Italia, a Roma, grazie a una partnership con la Luiss. Il concetto alla base è che i vecchi sistemi educativi sono superati, e che il sistema può essere hackerato legalmente. Secondo lo stesso Xavier, l’Ecole è un ”piratage du système”, dove non si ha più bisogno di professori, ma si applica l’economia collaborativa all’educazione. Dove ognuno ha la sua chance.

Times have changed, we dont need no education. We dont need no hard controlls cantavano i bambini di The Wall alla fine degli anni ’70. Sono dovuti passare altri 50 anni.

Qualche curiosità in più su Xavier Niel

Sulla vita provata dell’anti patròn francese si sa quel che basta. È stato sposato due volte ed ha 3 figli.
È stato il compagno di vita dell’affascinante e influentissima Delphine Arnault, da cui ha avuto la figlia più piccola. La donna di affari francese è vicedirettore generale di Louis Vuitton, e figlia maggiore di Bernard Arnault, LVMH Moët Hennessy – Louis Vuitton.

La sua avventurosa vita ospita anche una sorta di spy story: come ha raccontato lui stesso in un’intervista a Parlamentary Channel, quando era ancora un ragazzino è stato assoldato dalla Direction de la surveillance du territoire (servizio di intelligence nazionale civile francese) per informarli su cosa accadeva nel mondo degli hacker. In questa sua avvenuta, il giovane Xavier ha hackerato anche il telefono del presidente Mitterand… ma era tutto un gioco, un divertimento. Ai giovani era stato detto che era impossibile aggirare il sistema, farlo è stato probabilmente uno spasso.

Dietro a questo aneddoto potrebbe finalmente rivelarsi l’origine del nome Iliad… e del suo Cavallo di Troia.

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