Dogecoin è la nomenclatura di una popolare criptovaluta che nel corso degli anni ha avuto in maniera completamente dissimile da Bitcoin, valuta dal quale trae più di una ispirazione il processo di crescita ed il funzionamento. Anche se è stata concepita da un singolo programmatore, poi aiutato da colleghi ed altri collaboratori, Dogecoin è una valuta ideata senza fini veri e propri se non scherzosi.
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Concepita nel 2014 da Jackson Palmer, un ex impiegato dell’azienda di software Adobe, proprio sulla falsariga del successo iniziale di Bitcoin, è una sorta di “parodia” di quest’ultima, che trova enorme applicazione in un contesto come quello dello scorso decennio, ancora in buona parte non abituate al concetto di valuta basata su crittografia.
Già nel gennaio 2014 ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 60 milioni di dollari che sono poi divenuti oltre 400 negli ultimi anni in quanto molti hanno dato grande fiducia alla criptovaluta “nata per caso” che però presenta un funzionamento analogo almeno in parte a quello di Bitcoin essendo utile per la transazione digitale.
Nel corso degli anni questo ha portato un grande successo in termini di valore di Dogecoin, che come tutte le valute è concepito per crescere in base alla quantità di risorse legate acquistate. Essendo quasi da subito entrata nelle simpatie di grandi investitori come Elon Musk, DOGE da un valore per token quasi impercettibile, ha iniziato a “fare la voce grossa” conquistando una percentuale di crescita impressionante.
Dall’iniziale valore di $ 0,00026 dopo il suo lancio nel dicembre 2013 per raggiungere il massimo di $ 0,61, di fatto permettendo ai numerosi che avevano deciso, anche senza molta convinzione e seria velleità di guadagno.
Oggi Dogecoin è calato nel valore che però resta importante, pari a 0,074, seppur in calo. E’, secondo molti, il momento giusto per investire in quanto la seconda parte di 2023 potrebbe riservare nuovi aumenti.
