Il concetto dei prelievi costituisce una vera e propria normalità assoluta ed assodata che è divenuta tale in un numero di anni relativamente recente, che corrisponde in maniera specifica all’inizio degli anni 80, con la prima diffusione della moneta elettronica. Più di recente i prelievi sono divenuti più comuni ma anche maggiormente dediti a limitazioni da parte di banche se non dallo stato.
Quanti prelievi posso fare al mese? Ecco la risposta. “Attenzione”
La motivazione è inerente ad una forma di controllo del contante, tipologia di risorsa monetaria che per forza di cose tende ad essere difficile da “tracciare” una volta che si fa uso costante di moneta liquida.
Rispetto alle transazioni elettroniche e telematiche infatti i prelievi necessitano di questa soglia proprio per limitare e tenere sotto controllo la presenza di contanti nell’uso effettivo. Il nostro paese è uno di quelli che soffre maggiormente problematiche come l’evasione fiscale ed il lavoro nero, tematiche che sono spesso avallate proprio dal contante spesso utilizzato proprio per foraggiare la cosiddetta economia sommersa.
Se le singole banche sviluppano da intere decadi delle limitazioni giornaliere legate ai prelievi, spesso collocate tra i 250 ed i 1000 euro al giorno ma esiste anche una forma di limite generico determinato dall’UIF, ossia l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia che determina e tiene il “conto” delle transazioni con i contanti particolarmente alte che possono essere sintomo dei fenomeni di cui sopra.
In Italia questa soglia mensile è abbastanza alta, pari a 10 mila euro. Al di sotto di questo importo non accade nulla, se viene superato l’UIF è tenuta come entità dello stato ad “investigare” anche attraverso la banca in merito all’entità ed alle transazioni, in buona sostanza sul perchè un titolare di conto corrente, prepagata e simili abbia effettivamente sviluppato importi prelevati così ingenti.
Si tratta quindi di una soglia non ufficializzata dalle banche ma dallo stato italiano.
