In Italia il francobollo ha mantenuto un elevato potere “culturale” che prescinde dal ruolo pratico da sempre considerato fondamentale in quanto il concetto di affrancatura non è così antico ed è nato proprio verso la metà dell’Ottocento con l’invenzione di questa emissione regolarizzata dai singoli stati che serve per migliorare e ottimizzare la corrispondenza. Prima di essere una repubblica, la forma di stato del nostro paese è stato corrispettivo al Regno d’Italia e durante questa fase che è iniziata dall’unificazione della nazione nel 1861 fino al 1946 quando tramite referendum si è “passati” alla Repubblica, sono stati emesse molte varietà di francobollo.
Trova questo francobollo del Regno d’Italia e sei ricco: ecco quale
Il Regno d’Italia in quasi un secolo di “vita” ha ovviamente sviluppato una grande varietà di emissioni, spesso inerenti alla storia ed alla cultura del nostro paese, anche perchè essendo stato a lungo un governo basato sulla monarchia ha sempre conferito grande merito ai risultati di ogni sorta.
I francobolli rapidamente sono diventati quello che sono oggi, ossia esemplari di valuta realizzati in carta gommata e munita di colla così da essere regolarmente attaccati sulla corrispondenza così da colmare l’importo dovuto.
Tra le emissioni filateliche più importanti ed interessanti va considerata la collezione di francobolli dedicati alla figura di Umberto I re d’Italia stampata dal 1879 al 1882, in una serie di 7 esemplari tutti dal colore differente e dal valore diverso.
Realizzati in quantità discrete dall’Officina carte valori Torino, i più rari da trovare sono quelli da 10, 20 e 25 centesimi, che in ottimo stato possono valere centinaia di euro.
Tuttavia l’intera collezione se in buono stato vale fino a 1000 euro, ma se presenta condizioni “nuove” può superare i 2500 come valutazione finale, a causa della importante rarità unita ad una questione storica, che ha portato nel corso dei decenni una nuova “domanda” in relazione a questi francobolli.