Dogecoin ha rappresentato fin dal principio una forma di variabile inizialmente sottovalutata nell’ambito delle criptovalute, che ha portato un graduale interesse progressivo in quella che è stata riconosciuta come la prima meme token o meme crypto, ossia una forma di risorsa che partendo da una base di valore estremamente ridotta, ha conquistato l’intera platea delle crypto.
Ecco le previsioni di Dogecoin che sconvolgono tutti: “pazzesco”
Dogecoin ha rappresento, almeno all’inizio, qualcosa di sottovalutato, una forma di “scherzo” o parodia della allora, ed ancora oggi, criptovaluta di riferimento che è e resta Bitcoin per diffusione ed applicazione.
Concepita quindi con un fare “ludico” ma assolutamente funzionante come sistema trasmissivo di informazioni, il cui ruolo resta quello della tradizionale criptovaluta, con un sistema di blockchain, data mining e quant’altro, Dogecoin è stato messo a punto alla fine del 2013, per poi trovare applicazione l’anno successivo.
Ha avuto buoni numeri in termini di successo iniziale ed è stato un tipo di risorsa utilizzato per finanziare operazioni no profit e metodi di accumulo di risorse per opere di beneficienza, fattore che ha aumentato l’appetibilità e la “simpatia”, che sono valsi quindi nuovi investimenti per il progetto che prosegue da quasi 10 anni, e che ha portato un singolo token DOGE a raggiungere il notevole picco di oltre 60 centesimi di dollaro un paio di anni fa, una crescita di oltre il 2.600 % rispetto al valore iniziale.
Nel tempo la richiesta e quindi il valore di Dogecoin è calato, ma resta abbastanza stabile anche in virtù delle svariate forme di investimento possibili che sono legate a questa risorsa. Oggi un token DOGE vale 0,073 dollari, quindi una condizione stabile, rispetto a quella di pochi mesi fa che indica quindi una buona affidabilità anche in corrispondenza alla condizione generalmente molto variabile.
Il valore di 0,073 dollari corrisponde comunque ad un valore molto più alto rispetto a quello iniziale, di circa il 325 %.