Al fine di riuscire a combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio del denaro, il Fisco ha nuovi e potenti poteri sul controllo dei prelievi bancomat quindi vediamo cosa cambia e quali sono gli errori da non commettere mai. La lotta all’evasione fiscale si fa infatti sempre più serrata e dopo l’introduzione della doppia sanzione (datata il 30 giugno) sui commercianti che si rifiutano di fornire pagamenti con il Pos elettronico, una bella stretta è in arrivo anche sul classico prelievo bancomat.
Il Fisco, infatti, potrà monitorare in maniera assidua ed efficace, tutti conti correnti e le carte di credito come mai era accaduto in precedenza. La cosa importante è che saranno verificate le varie abitudini degli italiani relativi soprattutto al bancomat che rimane, ancora oggi, uno degli strumenti più importanti quando si tratta di evasione o di riciclaggio di denaro.
Ma per sapere quando scatterebbe tale allarme è bene sapere che gli esperti spiegano che il “trucco” arriva quando si verificano due estremi: o ci sono troppi prelievi ravvicinati oppure sono troppo pochi rispetto alla tipologia di vita e di lavoro della persona in questione. Questa tipologia di atteggiamenti potranno portare a delle verifiche e degli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate che, in maniera particolarmente accurata, potrà cercare di capire il perché si stia verificando quella determinata situazione.
Questo tipo di strumento è l’arma in più che attua il Fisco per monitorare tutti gli spostamenti di liquidità degli italiani.Se si prelevano 10mila euro in un mese, il lavoratore preposto dovrà chiedere al cliente ciò che ha intenzione di fare con quella liquidità per poi contattare comunque sia la direzione della banca. A questo punto sarà allora la discrezione della Uif (Unità di Informazione Finanziaria) se procedere o no con ulteriori controlli da parte del Fisco.
Bisogna anche fare attenzione al “tetto” sui contanti perché, anche in questo caso, ovviamente, sono previsti dei controlli fiscali oltre a delle multe e sanzioni per chi non rispetterà questo “tetto”: per l’acquisto di un bene che supera i duemila euro, c’è la possibilità di pagamento in contanti e con carte, ovviamente non solo con le banconote in quanto pena lo scatto delle sanzioni.