Anche se oggi sono “culturalmente” meno utili, i francobolli continuano ad essere qualcosa di estremamente importante per lo sviluppo e la diffusione della corrispondenza, così come la conosciamo oggi, anche se fisicamente si tratta di una forma di emissione costituita essenzialmente da carta e colla.
Trova questo antico francobollo e diventi ricco sfondato: FOTO
Il concetto dell’affrancatura sulla corrispondenza postale è stato messo a punto da un’invenzione di un funzionario britannico, tale Sir Rowland Hill che verso la prima metà dell’Ottocento ha concepito la prima forma di francobollo, poi attualizzata nella prima emissione di questo tipo, il famoso Penny Black del 1840, con il profilo della regina Vittoria, chiamato così a causa della colorazione nera e dal valore di un penny. Nonostante l’estrema importanza “culturale”, il Penny black fu ritirato dopo meno di un anno in quanto la colorazione nera (il processo di stampa monocolore non permetteva una facile lettura del timbro) ma di fatto ha costituito il precursore delle emissioni.
In pochi anni quasi ogni nazione del mondo si è dotata dei propri francobolli sviluppati su vari “tagli”, e anche i regni pre unitari italiani, che hanno avuto esistenza fino alla proclamazione dell’Unità d’Italia, hanno rapidamente adottato le proprie emissioni.
Tra questi, il Regno Lombardo-Veneto, uno stato vassallo sotto il controllo dell’Impero Austro-Ungarico che è esistito fino al 1859. Come ogni forma di stato ha deciso verso la metà dell’ottocento di concepire le proprie emissioni filateliche.
I più rari francobolli del regno Lombardo-Veneto sono i cosiddetti testa di Mercurio, emessi nel 1851 in 4 tagli monetari dalle colorazioni diverse. Un singolo francobollo in ottimo stato da 30 centesimi (di colore ocra) vale addirittura fino a 90 mila euro, mentre l’intera collezione può far fruttare fino a 260 mila euro, se la serie presenta condizioni nuove.
L’esemplare in basso è quello da 3 centesimi ed è quello “meno raro”, ma può far guadagnare comunque 1000 euro.