I francobolli sono oggetti che da sempre catturano l’attenzione dei collezionisti e degli appassionati da tutto il mondo, donandogli una particolare panoramica a proposito degli usi e costumi di quel determinato paese nelle generazioni passate. Le origini del francobollo moderno risalgono al 1837 in Gran Bretagna, quando il riformista Rowland Hill decise di dare il via ad una rivoluzione al settore delle poste, così da introdurre per la primissima volta al mondo il servizio postale prepagato. Grazie a questo radicale cambiamento, era possibile riscuotere la tariffa postale al momento della spedizione, che da quel momento era a carico del mittente, e variava in base al peso del pacco, oppure alle sue dimensioni, esattamente come accade ancora oggi. Negli anni seguenti, poi, questa riforma fu adottata da molti altri stati europei, tra cui l’Italia, a favore della realizzazione e conseguente diffusione di francobolli diversi per genere e costo.
Francobollo del Regno d’Italia raro
Per stabilire le condizioni ed il conseguente valore di un francobollo nuovo, cioè non annullato da un timbro postale, dobbiamo analizzare lo stato in cui si trova la gomma. I francobolli provvisti di una gomma integra presentano una superficie posteriore completamente intatta, dunque senza alcuna interruzione, o abrasione, o qualsiasi altro difetto. Non deve essere presente nemmeno la linguella, vale a dire una sorta di linguetta che permette di attaccare e conservare il francobollo all’interno di un apposito raccoglitore dedicato. Anche per quanto riguarda l’Italia sono stati creati molti francobolli al fine di ricordare vari eventi importanti che riguardano la nostra storia, e nelle prossime righe ne vedremo uno in particolare.
Il 5 Giugno del 1921, ad esempio, fu creato il francobollo dedicato all’annessione della Venezia Giulia, evento molto importante per il nostro Paese. A seguito dell’Unità d’Italia, avvenuta nel 1861, però, vi erano alcuni territori etnicamente o geograficamente italiani che dovevano ancora essere uniti al Regno, tra cui Trento e Trieste. Anche a seguito dell’annessione del Trentino al Regno d’Italia furono creati dei francobolli per commemorare l’evento. Ad oggi, i francobolli del Regno d’Italia hanno prezzi abbastanza variegati, in base alla rarità e allo stato di conservazione; il loro costo, infatti, spazia dai 5 Euro ad oltre i 200 Euro.
Nel caso di questo articolo, vogliamo parlarvi del francobollo da 50 Centesimi Reinach, creato per fini pubblicitari così da raggiungere un elevato numero di persone. Proprio per questo motivi, negli anni ’20, diverse aziende italiane pensarono di sfruttare la popolarità dei francobolli per pubblicizzare i loro prodotti. Fu così, che in accordo con le Poste, venne realizzata una serie composta da 21 francobolli pubblicitari che circolarono negli anni 1924-25, e una volta ritirata la serie, questa divenne ricercatissima soprattutto dai collezionisti. In questo caso il 50 c. Reinach possiede, attualmente, una quotazione pari a 2.000 Euro, ma è possibile trovarlo su siti di compravendita dei collezionisti, in base alle condizioni in cui si trova, anche a 400 Euro.