Con le varie forme di crisi, corrispondenti ad un generale intensificarsi delle difficoltà in particolare legate ad una dinamica incentrata sulle classi sociali meno agiate oppure su categorie di lavoratori più a rischio, l’idea del bonus da parte dello stato è stata sempr più spesso sfruttata sotto varie forme, a partire dall’istituzione di voucher fino alla reale erogazione di denaro. Il bonus benzina corrisponde a qualcosa di molto recente, percepito per fronteggiare in maniera specifica il caro prezzi dei carburanti, ma che è stato modificato e confermato in questo 2023.
Bonus benzina di €200: ecco a chi spetta e come richiederlo
La prima forma di Bonus Benzina, inerente ad un’idea sviluppata in realtà nel 2020 come limitazione dei prezzi direttamente alla tradizionale forma di distributore, è stata potenziata e prolungata per gran parte dello scorso anno.
Con la minore urgenza del contesto benzina ed in generale dei carburanti, il governo Meloni non ha deciso di accantonare questa forma di bonus, ma ha deciso di modificarne la sostanza.
Stavolta infatti è stato concepito l’utilizzo e l’erogazione in modo abbastanza libero, per i lavoratori privati / dipendenti in linea di massima, ma sono inclusi anche i lavoratori privati e gli studi professionali e gli enti del terzo settore che svolgono attività non commerciale.
Rispetto alla versione adottata fino al 2022, stavolta il bonus non ha una limitazione inerente al reddito ma è completamente libera ed a discrezione del datore di lavoro che può scegliere liberamente se erogarlo oppure no.
E’ bene far notare che ad oggi risulta comune “meno vantaggioso” rispetto alla precedente versione anche sotto un altro punto di vista visto che è stata eliminata la possibilità di ottenerlo tramite l’esenzione contributiva, mantenendo l’esenzione solo sul piano fiscale.
Resta la formulazione tradizionale descritta. Non esiste una forma di modulo effettivo da presentare, se non una richiesta formale al datore di lavoro.