Prima di addentrarci nelle novità che riguardano Iliad, il nuovo quinto operatore mobile e gli altri concorrenti vi invitiamo a scaricare subito la nostra applicazione gratuita dal Google Play Store, progettata appositamente per i fan di Iliad e per gli appassionati di telefonia.
Nelle ultime settimane sta succedendo di tutto nel mondo della telefonia italiana e tutto in nome dell’agognato 5G.
Altro che inquinamento elettromagnetico. La pericolosità della quinta generazione forse sta in questo: operatori telefonici sull’orlo di una crisi di nervi. Sì perché le licenze e le infrastrutture da gestire per i prossimi anni sono costate tantissimo e ognuno degli attori presenti sul mercato ora si sta inventando di tutto pur di ottimizzare i costi al massimo.
In questo marasma, lo ricordiamo, c’è anche il tempo per Iliad di denunciare Vodafone per pratiche scorrette nella gestione delle portabilità e nella scarsa chiarezza in alcune offerte winback e in attesa di scoprire come andrà a finire questa diatriba, gli altri stringono alleanze.
TIM e Vodafone come ormai sappiamo bene hanno quasi definitivamente ufficializzato la loro collaborazione per gestione e condivisione risorse di rete per il 5G (aprendo anche agli altri operatori qualora lo volessero). Di fatto formeranno un unico grande network di reti di quinta generazione.
Ma anche se da questo grande accordo Iliad rimane fuori, non è escluso che nei prossimi mesi se non prima qualcosa possa cambiare. Infatti come sappiamo, da tempo Iliad ha un accordo con InWit, la famosa tower company di cui TIM è azionista.
Va da sé che pensandola un po’ a intrighi alla Dallas, non è escluso che anche Iliad possa in qualche modo far parte di questo unico grande network per la gestione reti 5G e ottimizzazione quindi i suoi costi.
Del resto Iliad non ha mai fatto segreto di voler offrire un servizio di qualità ai propri clienti ma senza dissanguarsi prima del previsto, puntando su una strategia commerciale basata sull’essenziale, la semplicità con pochi store, il giusto numero di Simbox e il resto tramite sito web.
All’opposto anche Wind Tre e Fastweb hanno fatto lo stesso creando un secondo grande network pur mantenendo ognuno la propria indipendenza e identità, con il primo risultato che Fastweb ha ricevuto il via libera per essere il quinto operatore mobile dopo Iliad.
Tra i due grandi poli quindi in questo momento resta isolata Iliad che a dire il vero non sembra preoccuparsi molto di quanto le sta accadendo attorno. Anzi, a suo tempo l’amministratore Benedetto Levi aveva espresso più di una perplessità sulla partnership tra TIM e Vodafone, chiedendo al Garante per le Telecomunicazioni di vigilare ed eventualmente intervenire.
Iliad prosegue con un certo ritmo la realizzazione della sua rete di proprietà con oltre 400 impianti già attivi in diverse zone d’Italia mentre proseguono le installazioni delle mitiche Simbox in altri centri commerciali dopo le università e i stabilimenti balneari fino alla fine dell’estate.
Intanto il vero diretto antagonista di Iliad, ovvero Ho Mobile, il piccolino di casa Vodafone, prosegue la sua lenta ma graduale ascesa superando il milione di clienti in appena un anno di attività mentre Iliad invece ha toccato quota oltre 3 milioni di clienti con il 4% del mercato conquistato.
ILIAD E OPEN FIBER?
Ma non finisce mica qui. Infatti nel discorso futuro di Iliad è entrata anche Open Fiber per quanto riguarda la fibra ottica quindi la telefonia fissa, un segmento di mercato a cui il quarto operatore mobile pensa da sempre, anche se non nell’immediato.
Infatti secondo le dichiarazioni recenti rilasciate da Elisabetta Ripa – amministratore delegato di Open Fiber, sulle pagine di Milano Finanza, Iliad sceglierà sicuramente la nuova rete in fibra che è in via di realizzazione in tutta Italia e che garantisce una connettività fino a 1 Gigabit per secondo. Debutto possibile nel 2020.
Pare che ci siano già stati dei contatt e quindi quando avverrà lo sbarco anche nella telefonia fissa, l’operatore Iliad potrà offrire servizi di connettività ad alta qualità e velocità. Senza
Ma anche per quanto riguarda Open Fiber c’è uno scoglio da superare oltre che da verificare: la questione ancora aperta della fusione con TIM per diventare anche in questo caso un unico grande polo per la fibra, questo nodo da sciogliere è anche quello che in un certo senso ha spinto Fastweb di recente, ad annunciare la vendita all’ingrosso ad altri operatori della sua rete in fibra, staccandosi quindi da obblighi futuri verso Open Fiber.
Nei prossimi mesi, ne vedremo davvero delle belle.