Anche se l’euro ha diviso le opinioni politiche fin dal principio ed ha portato una certa “spaccatura” tra i cittadini, dal punto di vista collezionistico le emissioni sono state immediatamente gradite, in particolare quelle da 2 euro, le più comuni e diffuse tra gli appassionati.
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Il motivo è riscontrabile nella categorizzazione delle monete commemorative, forme di emissioni che fanno ricorso al taglio da 2 euro e che sono per forza di cose maggiormente riconoscibili in quanto diverse in uno dei lati, rispetto alle tradizionali monete che hanno questo valore.
Il nostro paese è stato fin dal 2004, anno di “debutto” di queste emissioni, tra quelli più prolifici in senso assoluto dal punto di vista delle emissioni, anche in virtù di una enorme fonte di personaggi storici ed artistici come Boccaccio.
Importantissima figura letteraria della storia del nostro paese, Giovanni Boccaccio che ha vissuto nel 14° secolo, che nel corso della sua fulgida carriera di autore e scrittore ha mescolato numerosi generi interpretativi.
L’emissione da 2 euro che reca il volto del geniale scrittore fiorentino è stata concepita nel 2013 in occasione del 700° anniversario della sua nascita. La raffigurazione del suo volto è tratta da un affresco di Andrea del Castagno del 1450 che oggi è conservato a Firenze, presso la Galleria degli Uffizi.
Ad esattamente 10 anni dall’adozione di questa emissione, seppur ancora non considerabile “rara” , l’interesse è aumentato ed alcuni esemplari di questa moneta sono stati messi in vendita su vari siti di aste online anche per importi molto elevati, anche superiori a 1000 euro. Si tratta di valutazioni spesso “motivate” da monete che presentano piccoli dettagli e/o elementi mancanti sulla superficie, dei veri errori di conio.
Tuttavia la valutazione di una “moneta standard” da 2 euro con Boccaccio è molto più ridotta ma che risulta essere in aumento: se un pezzo circolato vale esattamente 2 euro, un esemplare in ottimo stato può valere anche 50 euro.
