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La storia del francobollo italiano è di fatto iniziata pochi anni dopo il primo sviluppo delle emissioni, in quanto le nazioni corrispondenti alla metà dell’Ottocento hanno fin da subito adottato le emissioni filateliche, ed anche a partire dai regni italiani pre unificazione le emissioni hanno iniziato a diffondersi.

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Con l’istituzione del Regno d’Italia, il nostro paese è divenuto rapidamente uno dei paesi europei maggiormente prolifici in senso assoluto, anche perchè rapidamente le tecniche di sviluppo e disegno per i francobolli si è evoluta a sufficienza da permettere colorazioni e raffigurazioni più disparate.

Oggi come allora i francobolli sono stampati in varie tirature, quelle comuni per la corrispondenza, in grande numero ma anche tirature più limitate, che solitamente fanno capo a disegni e immagini più caratteristici. Essendo stato il nostro paese un Regno fino alla fine della seconda guerra mondiale, molte emissioni filateliche riportano il Re di turno.

E’ il caso di una delle numerose forme di francobollo stampate come “omaggio” verso Re Umberto I, tradizione mantenuta in varie emissioni, come la terza serie, stampata negli anni dal 1891 e 1896.

Questa serie corrisponde a francobolli dal valore differente, certificato dal diverso colore, che riportano esemplari con il volto di Umberto I, eccezion fatta per quello dal valore minore, corrispondente a 5 centesimi, che invece reca lo  Stemma sabaudo entro un ovale, lettere in positivo, su una base di colore verde. Rispetto alla quasi totalità dei casi, stavolta è quello dal valore nominale più basso ad essere più ricercato in quanto più raro.

E’ questo sicuramente il francobollo di questa serie più ricercato ma molto dipende dalle condizioni di conservazione: se un esemplare consumato ed usurato vale pochi euro, uno tenuto perfettamente vale anche più di 200 euro, mentre l’intera serie, corrispondente a 7 francobolli, se in ottimo stato vale anche più di 800 euro.