In questo articolo parleremo del Canone Rai: si tratta di una tassa che paghiamo ormai da diversi anni, nata nel 1938 sotto forma di abbonamento facoltativo per l’ascolto di alcuni canali radio, che ora è soprannominata “la tassa più odiata dagli italiani”. Ebbene si, perché questo pagamento nonostante ammonti a soli 90 euro l’anno viene spesso evaso e, per tale ragione, è sempre più discusso.
Questo costo, inoltre, subì già un ribasso nell’anno 2016 sotto il Governo Renzi che, proprio per contrastarne l’evasione decise di scalarlo di 20 euro e di inserirlo all’interno della bolletta della luce. Da allora, le cose sono radicalmente cambiate, il tasso di evasione è molto inferiore e chiunque sia anche solo titolare di un’utenza elettrica risulta idoneo al pagamento.
Abbiamo già avuto modo di vedere che, anche in questo anno corrente, il 2023, l’importo del canone Rai sarà accorpato alle bollette dell’elettricità. La conferma era arrivata già tempo fa da una nota del ministero dell’Economia e delle finanze (Mef), guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti, in cui si leggeva che “le voci di un’esclusione del Canone Rai dalla bolletta da luce risultavano del tutto infondate”.
Tale situazione però non ha di certo mantenuto, fino ad ora, la parola presa in Europa dal governo dell’ex presidente Mario Draghi, che si era impegnato a rimuovere l’imposta legata a questo servizio pubblico televisivo dalle bollette, anche visto le tante critiche ricevute dalla Commissione europea, che aveva definito “oneri impropri” i costi del Canone Rai, sottolineando quindi il bisogno di eliminarli dalle bollette dell’energia per un principio di concorrenza e trasparenza.
Comunque sia, questo attuale sistema di pagamento del Canone Rai è stato introdotto nel 2016 dal governo Renzi, che aveva abbassato il tributo da 113 a soli 90 euro annui, tutte da pagare in rate da 9 euro per un arco di tempo di dieci mesi. Lo slogan “pagare tutti, pagare meno” dichiarava apertamente quindi l’obiettivo dell’iniziativa: quello di combattere l’evasione che fino a quel momento era ancora molto diffusa.