L’idea della pensione corrisponde a qualcosa di “normale” per un ordinamento standardizzato e basato sul lavoro come quello nostrano, ma per numerose motivazioni i governi dalla seconda Repubblica in poi hanno manifestato una grande difficoltà nell’equilibrare le svariate e spesso impossibili condizioni tra chi sta uscendo dal mondo del lavoro e chi invece vi si sta approcciando, anche a causa di un’età media che è sempre più lunga. Percepire le riduzioni sulla pensione spesso risulta essere un compromesso fastidioso ma che in alcuni casi è motivato se si fa ricorso a particolari tipologie.
Se appartieni a queste categorie avrai riduzioni nella pensione
Anche per questo motivo la riforma Fornero, che è ancora oggi alla base del tradizionale funzionamento che ha modificato il sistema di uscita del mondo del lavoro, prevede l’adozione del sistema noto come “finestra mobile”, ossia un lasso di tempo che intercorre tra la richiesta di pensione accolta ed il primo vero e proprio assegno.
In linea di massima se si fa ricorso alle varie tipologie di pensione anticipata è possibile andare incontro ad alcune penalizzazioni sotto forma di riduzione, anche se la situazione è meno stringente rispetto allo scorso decennio: basti ricordare che fino al 2011 era prevista una penalizzazione sulle anzianità retributive maturate fino al 2011 in assenza del raggiungimento di un’età anagrafica minima di 62 anni.
Se si fa ricorso alla pensione anticipata tradizionale ossia quella che tiene conto esclusivamente dell’età contributiva, è di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne. In questo caso la finestra mobile prevede 3 mesi.
Discorso diverso per Opzione Donna, pensione anticipata per le lavoratrici autonome e dipendenti che possono farne ricorso a fronte di almeno 58 anni di età, con almeno due figli fino a 60 anni d’età se senza figli, ed almeno 35 anni di contributi. In questo caso può essere prevista una riduzione del 25 – 30 % rispetto all’imponibile lordo.
Va inoltre ricordato che in questo caso la finestra mobile è molto più lunga, fatta di 12 mesi per le dipendenti e 18 per le indipendenti che però possono continuare a lavorare.