La storia della monetazione comunitaria è iniziata molto prima del 2002, anno di introduzione effettiva, per tutti i cittadini, dell’euro, ma diversi anni prima quando l’idea stessa della nuova valuta è stata concepita in senso stretto. Le nuove forme di moneta in particolare la più simbolica da €1 è stata resa nota diversi anni prima del 2002, ad esempio la raffigurazione italiana è stata decisa dall’allora ministro dell’Economia Ciampi che ha optato per la celebre raffigurazione dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, anche se proprio alcune monete da €1 risultano essere particolarmente interessanti dal punto di vista collezionistico.
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Anche se non sono così variegate come quelle da 2 euro, queste sono comunque sufficientemente diffuse in tutto il continente da diventare riconoscibili in tutto e per tutto, e sono proprio in particolare le emissioni più rare ad essere quelle tendenzialmente più gradite dai collezionisti.
Un esempio è la moneta da €1 della Città del Vaticano, che corrisponde ad una realtà che pur non facendo parte nominalmente dell’Unione Europea, fa uso delle proprie versioni dell’euro, e quasi tutte queste monete recano il papa di turno oppure i vari simboli della Chiesa Cattolica.
La moneta da 1 euro più interessante del Vaticano è indubbiamente la prima in assoluto, ossia quella del 2002, che reca l’evidente e riconoscibile profilo di Papa Giovanni Paolo II, emissione attiva dal 2002 al 2005, anno di scomparsa del pontefice polacco. La tradizione delle emissioni con il volto del papa è perdurata fino al 2016 quando l’attuale Papa Francesco I ha chiesto ed ottenuto di non essere raffigurato sulle monete, che dal 2017 recano il simbolo del Vaticano.
L’emissione in questione è molto rara perchè in questo primo anno di sviluppo solo poche migliaia di monete sono state messe a disposizione, perlopiù per i collezionisti. Un esemplare ben conservato vale almeno 60 euro, uno in condizioni Fior di Conio può toccare i 200 euro.