Da tanti considerata la vera erede di Bitcoin, Ethereum divide ancora di più i giudizi tra gli esperti delle criptovalute, tra chi la considera effettivamente come la prossima main crypto e chi, invece, la considera più che altro l’eterna incompiuta, che è destinata a non vedere mai il suo valore radicarsi ed “esplodere”, anche in virtù di una coerente diffusione sul mercato.
Le previsioni di questa criptovaluta per i prossimi mesi, sono però difficili a dirsi con certezza e, ovviamente, in quanto resta nella categorizzazione delle criptovalute, una condizione che ha portato ad una forma di risorse dal valore davvero parecchio influenzabile da molteplici fattori, molto di più rispetto ai beni “fisici”. Tuttavia ciò che differenzia Ethereum da quasi tutte le altre criptovalute è l’assoluta affidabilità e modernità della propria struttura che appare in miglioramento progressivo con il passare del tempo.
Chi la considera l’erede ufficiale di Bitcoin, che resta ad oggi la principale crypto presente sul mercato, lo fa con cognizione di causa, specie considerando l’attuale contesto che vede una maggiore attenzione ai consumi energetici, che rappresentano una problematica significativa rispetto al passato.
Bitcoin, per esempio, come molte altre crypto è ancora problematica da questo punto di vista dato che ogni transazione, oltre che il data mining, richiedono anche un esborso di energia davvero molto particolare ed importante, una condizione che è stata già messa da parte da Ethereum con l’instaurazione di un protocollo diverso che ha migliorato molto la sicurezza e l’efficienza delle proprie operazioni riducendo addirittura fino al 99% le emissioni inquinanti.
Comunque sia, il picco del valore di ogni singolo token Ether, è stato raggiunto ormai quasi due anni fa con la cifra di quasi 5000 dollari statunitensi, picco al quale è seguito poi un naturale decadimento di valore; e ancora, dopo un 2022 abbastanza negativo, la valuta è ritornata a prendere la quota con gli attuali 1800 dollari statunitensi.