Il libretto postale è lo strumento di risparmio che da oltre un secolo accompagna molti italiani. Si tratta di un vero e proprio salvadanaio, e in quanto tale vi è possibile depositare del denaro presso qualsiasi sportello alle Poste. Essi sono esattamente come i conti correnti bancari, in cui è possibile svolgere qualsiasi tipo di operazione ma, a differenza di questi ultimi, hanno costi di gestione e mantenimento più bassi, nonché sono semplici da aprire o chiudere.
Il libretto postale è largamente utilizzato per ricevere l’accredito della pensione o dello stipendio da statale, in quanto esso è munito di codice IBAN. Ne esistono due versioni, cioè libretto ordinario, in forma cartacea, e libretto smart, dematerializzato e del tutto telematico. Tutti i libretti postali sono emessi da Cassa depositi e prestiti S.p.A. e interamente garantiti dallo Stato italiano, anche per quanto riguarda gli interessi. Questa forma di risparmio si utilizzava in passato, quando gli interessi erano maggiori, per ricavare guadagno, mentre oggi hanno un tasso di interesse dello 0,01%, da cui il ricavo è quasi nullo.
Libretti a 6 zeri
Ma è possibile quindi trovare un libretto postale dal valore di 300 mila Euro? Sembra incredibile, ma è successo veramente. In realtà dovreste sperare che qualcuno in famiglia se ne sia dimenticato. Stiamo parlando di un libretto ritrovato in provincia di Lecce, di un investimento iniziale nel 1958 di 250 mila Lire, e di un altro, in provincia di Modena, del 1949 di 600 lire. Entrambi, al momento del riscatto, compresi tutti gli interessi maturati, hanno raggiunto la pazzesca cifra di 300 mila euro.
Al giorno d’oggi questo non è più possibile, primo per gli interessi ai minimi storici, e secondo perché dopo 10 anni senza operazioni il libretto viene considerato dalle Poste “dormiente“, quindi in prescrizione e non più riscattabile. Insomma, non vi resta che spulciare tra gli averi di famiglia e sperare che qualche zia o nonna si sia dimenticata di avere un bel libretto postale pieno zeppo di soldi.