Canone Rai 2023, ecco quanto pagheremo: “da non credere”

Poche imposizioni di pagamento sono meno accettate ed “apprezzate” del Canone Rai, forma di tassazione applicata fin dai primissimi tempi legati alla diffusione della TV se non addirittura prima, in quanto la prima bozza di qualcosa di simile risale addirittura agli anni 30, ed era ovviamente inerente non alla TV ma alle radio, sotto forma di tassa del possesso di qualsiasi apparecchio in grado di convertire in audio e successivamente video, un segnale dall’antenna. Anche per il 2023 il Canone Rai è stato confermato, quali sono le novità?

Canone Rai 2023, ecco quanto pagheremo: “da non credere”

In realtà praticamente nessuna, in quanto l’esecutivo Meloni ha di fatto confermato le modalità precedenti che prevedono una forma di tassazione concepita su base annuale, uguale per quasi ogni forma di nucleo familiare e cittadino munito di una tassa sul possesso di una TV.

Trattandosi di qualcosa di molto comune, la tassa viene calcolata “in automatico” ed anche se è possibile fare richiesta di esenzione se si fa parte di una categoria specifica di cittadino, la tassa viene come detto concepita “di default” sulla base del semplice possesso dell’elettrodomestico che sembra dato per “scontato”.

Il Canone Rai anche per il 2023 costerà 90 euro all’anno per ogni nucleo familiare, seguendo come detto l’iter inaugurato nel 2016 e mantenuto fino ad oggi. Anche se le forze politiche durante le elezioni hanno iniziato a paventare la possibilità concreta di una riduzione dell’importo o addirittura una completa dismissione del Canone Rai, la realtà delle cose che tutto è stato confermato almeno fino alla fine del 2023, anche perchè è difficile, realisticamente parlando, pronosticare una dismissione della tassa televisiva, in quanto troppo importante per lo stato.

L’importo di 90 euro, dilazionato e rateizzato attraverso la bolletta della luce in 10 “porzioni”. Cifra che può “dare fastidio” ma che costituisce una forma di continuità rispetto agli anni passati ed è tendenzialmente molto più bassa di altre nazioni come Germania e Francia.