Perché queste limitazioni? La colpa è tutta da dare al sale: una scatoletta piccola, contiene circa 0,4 g di sale, corrispondente quindi al 10% della dose di sale che è possibile introdurre ogni giorno. A questo punto sfatiamo subito il mito delle lattine che rilasciano i metalli pericolosi per la salute negli alimenti; la contaminazione degli alimenti con le sostanze tossiche e nocive è tutta sotto il controllo dell’EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.
Esistono comunque sicuramente dei limiti da rispettare per legge, limiti che sono stati sviluppati con delle tecnologie che impediscono il passaggio delle sostanze che sono contenute nella lattina all’alimento. Parlando invece di controindicazioni possiamo affermare subito che in un soggetto sano, il tonno che sia fresco o in scatola, è fondamentale per un’alimentazione equilibrata, purché sia però di buona qualità.
Gli Omega 3 che troviamo all’interno dell’alimento riescono ad innalzare i livelli del colesterolo HDL, aiutando a migliorare la circolazione e a prevenire ictus e infarti. Ma bisogna prestare attenzione perché chi ha problemi di colesterolo alto dovrebbe seguire un regime dietetico ipolipidico e questo vuol dire che è sempre meglio evitare il consumo degli alimenti conservati sott’olio, incluso proprio il tonno.
Pertanto, per questi soggetti si consiglia il consumo del tonno fresco o inscatolato ma purché sia al naturale. Altra cosa importante: esso è assolutamente sconsigliato per tutte quelle persone che assumono gli antitubercolari dato che, contenendo istamina, potrebbe causare degli eventi cardiovascolari e degli episodi ipertensivi.