Hai questo vecchio libretto postale? Potresti essere ricco sfondato

Il risparmio postale ha sotto molti punti di vista anticipato l’attuale compendio di offerte legate a strumenti di risparmio, spesso legate a conti online, ma il libretto postale identifica una forma molto antecedente al tradizionale conto bancario.

Hai questo vecchio libretto postale? Potresti essere ricco sfondato

Il libretto postale infatti è stato concepito nella seconda metà dell’Ottocento come forma di “conto alternativo” a mo di strumento per depositare in modo  sicuro i propri risparmi. Strutturalmente il funzionamento è simile a quello di un libretto bancario o conto di risparmio, ma è di maggior semplice utilizzo e nella versione moderna è simile ad un conto online.

E’ infatti dotato di IBAN, per la ricezione di bonifici (quindi anche stipendio e pensione) e può essere aperto, gestito e chiuso in maniera gratuita, così come è gratuita qualsiasi operazione di “aggiunta” e “rimozione” del denaro da effettuare presso un qualsiasi centro postale.

Fa ovviamente parte del risparmio postale, tutti gli strumenti finanziari di Poste Italiane che sono gestiti e determinati dalla Cassa di Depositi e Prestiti, e garantiti dallo Stato Italiano.

I libretti postali sono anche oggetti da collezione, nella loro forma “tradizionale” cartacea, che però sta venendo rapidamente sostituita da una semplificata e pratica struttura digitale.

Da diversi anni esiste infatti il Libretto Smart, che non prevede forma fisica, e concede la possibilità di gestire il tutto in maniera automatica attraverso l’app BancoPosta, ma in ogni caso il funzionamento è il medesimo: data la loro conclamata diffusione Poste Italiane ogni anno è costretta a chiudere un grande numero di libretti postali, nella fattispecie quelli che non presentano movimentazione da più di 10 anni e che presentano un saldo di almeno 100 euro.

libretti dormienti sono infatti quelli inattivi, che possono essere “riattivati” entro una data specifica, che per il 2023 corrisponde ad una “scadenza” il  29 giugno 2023.

Oltre questa data i libretti ancora “dormienti” vengono chiusi, e gli importi relativi (anche se molto importanti) vengono spostati al Fondo gestito da Consap.

Sul sito ufficiale dei libretti dormienti è possibile osservare la lista di quelli dormienti o già chiusi, ed attraverso una comunicazione presso il Consap è possibile fare richiesta del denaro un tempo associato al libretto.

Luca Lisuzzo

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