Il tonno in scatola è sicuramente tra gli alimenti più consumati in tutt’Italia, quello che è sempre presente nelle nostre dispense, ma sceglierlo non è poi cosa così facile in quanto occorre orientarsi tra le tante scritte che si trovano sulle etichette. Alcune diciture sono obbligatorie per legge come ad esempio la denominazione legale del prodotto, “tonno all’olio di oliva” oppure al naturale, l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente; i vari allergeni; il peso netto e sgocciolato; la data entro cui deve essere consumato il prodotto, etc..
Vi sono però anche delle diciture facoltative, che offrono informazioni preziose per tutti i consumatori consapevoli. Per quanto riguarda la sostenibilità ci atteniamo invece alle normative europee contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata ufficialmente.
Sui nostri prodotti è possibile trovare un preciso marchio che fa capo all’Earth Island Institute, un’associazione ambientalista americana che utilizza osservatori a bordo dei pescherecci al fine di poter monitorare le specie ittiche pescate, garantendo quindi l’uso di metodi selettivi che escludono la cattura di delfini e di altre specie accessorie. Un’altra cosa che viene controllata è la materia prima che deve provenire da bacini non sovrasfruttati facendo attenzione che i tonni pescati abbiamo già raggiunto la maturità sessuale.
Tra le altre va ricordato però anche il marchio “pescato a canna”, che definisce un prodotto ottenuto con un impatto ambientale molto basso, poiché questo metodo di pesca, tradizionale e sostenibile, consente di limitare lo sfruttamento delle risorse. Ma l’attenzione all’ambiente non si limita soltanto al mare perché si riflette anche nello smaltimento dei rifiuti, e delle scatolette che riportano le indicazioni giuste e precise per la raccolta differenziata e il marchio del riciclo del metallo.
E per quel che riguarda, invece, la qualità?
La quasi totalità del tonno in scatola che viene venduto in Italia fa parte della varietà yellowfin, il “pinna gialla”, che risulta morbido e di un bel colore rosa. A parità di materia prima, la differenza la fa però la lavorazione con la scelta delle pezzature, della cottura, della monda, della sterilizzazione e infine della stagionatura. Questi sono tutti passaggi importantissimi, specie quest’ultimo in quanto più il tonno è stagionato e più è buono.