Il risparmio postale è inaspettatamente (per molti) antico nella storia italiana in quanto il primo libretto postale, uno degli oggetti di maggior uso e costanza da parte di Poste Italiane, ha come data di nascita uno degli ultimi decenni dell’Ottocento, risultando quindi addirittura più antico di diversi gruppi bancari.
Hai in casa questo vecchio libretto postale? Ecco quanto vale
Il libretto postale per molto tempo è stato costituito nella sua forma “base” come quella cartacea, ossia un vero e proprio libretto sul quale venivano posti a mano oppure attraverso un sistema simile ad una macchina da scrivere, tutti i movimenti effettuati dal titolare nel corso del tempo, trattandosi di una forma di oggetto finanziario estremamente comune ed utilizzato.
La funzione di questi strumenti è stata fin dal principio di tipo “conservativo” nei confronti del denaro, in quanto rispetto ai vari buoni postali o bancari, questi non consentono un reale aumento del capitale con gli interessi, piuttosto la loro funzione è prettamente legata ad una di tipo “conservativo”. Nel corso del tempo con l’affermazione delle tecnologie sempre più avanzate è stato concepito anche il libretto postale non in forma fisica che però mantiene le medesime funzionalità. Il libretto permette anche di ricevere pagamenti tramite bonifico essendo da tempo associato ad un proprio IBAN.
Ma il libretto “fisico” è comunque uno dei più diffusi, ed in alcuni casi, alcuni esemplari sono stati considerati come oggetti collezionistici e storici, anche se non tutti hanno un valore effettivamente alto.
Un esempio può essere un libretto postale risalente alla prima metà del Novecento, come uno venduto per circa 350 euro pur presentando condizioni non eccellenti, anche data l’età dell’esemplare: si tratta di un libretto che presenta 1 lira floreale e c.60 michetti rosso, regolarmente timbrato e scritto che se in condizioni ancora migliori di quella in foto può effettivamente valere fino a 500 euro.