Siamo fortunati: il bonus benzina c’è anche nel 2023. La misura prevista, che consiste nel contributo di 200 euro per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, è stata prorogata con il Decreto Trasparenza del prezzo dei carburanti approvato poi dal Consiglio dei Ministri il 10 gennaio di questo anno.
Ma vediamo insieme come funziona questo bonus carburante da 200 euro, a chi spetta e quali sono i requisiti per poterlo ottenere. Allora, il bonus benzina non è altro che un’agevolazione introdotta dal governo Draghi lo scorso con il decreto legge 21/2022 come sostegno a fronte della crisi energetica dovuta dalla tristissima guerra in Ucraina e al caro-benzina.
Il bonus consiste in dei buoni dal valore massimo di 200 euro ceduti dai datori di lavoro privati ai loro dipendenti per i rifornimenti di carburante (come la benzina, il gasolio, il GPL e il metano). Il contributo inizialmente è stato valido fino al 31 dicembre 2022, ma poi è stato deciso di prorogarlo per altri tre mesi.
Bonus benzina: a chi spetta
Anche per quest’anno il bonus spetta ai lavoratori dipendenti delle aziende private, compresi gli studi professionali e tutti gli enti del terzo settore che svolgono attività non commerciale. Come precisato dall’Agenzia delle Entrate non sono previsti requisiti di reddito o di distinzioni tra categorie di lavoratori dipendenti per poter ricevere i buoni carburante.
Possono beneficiarne tutti i lavoratori a tempo pieno, quelli part-time, gli apprendisti, quelli che lavorano in smart working ma sono esclusi dipendenti pubblici, i lavoratori autonomi e colo che hanno la partita IVA.
Per richiedere questo bonus benzina non bisogna presentare una domanda, in quanto è il datore di lavoro che decide se corrispondere questo contributo e a quando deve corrispondere l’importo. L’erogazione del bonus ai lavoratori è quindi una scelta prettamente individuale e non un obbligo.
Se, tra voi lettori interessati, c’è un dipendente del settore privato che usufruire di questo bonus benzina, allora basterà semplicemente che vi informiate presso la vostra azienda per capire se è prevista l’erogazione oppure no.