Canone Rai, maxi-multa a chi non paga: fate attenzione

Pare proprio che dal prossimo anno, il Canone rai uscirà fuori dalle bollette della luce ma ancora il governo non ha reso noto come lo stesso dovrà essere pagato. Ad ogni modo, per quest’anno corrente non è cambiato nulla e l’importo di questa tassa rimane di 90 euro l’anno, con il pagamento che avviene sempre mediante l’addebito sulle bollette elettriche in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna, che vanno da gennaio ad ottobre.

Ciò significa che, diversamente da quanto avveniva precedentemente (quando il Canone rai veniva pagato tramite un bollettino), è molto più difficile evadere questa tassa, dato che essa è legata al pagamento della bolletta elettrica. Un altro modo è comunque quello di presentare una domanda di esonero non veritiera dato che gli esonerati sono soltanto coloro che non hanno un televisore in casa e tutti i cittadini di età superiore ai 75 anni aventi un reddito annuo inferiore agli 8 mila euro con nessun componente del nucleo con redditi propri.

Non è proprio il caso di precisare che ovviamente si tratterebbe di un illecito per altro anche molto grave; infatti la sanzione per chi lo commette può essere davvero salata e in certi casi possono esserci le condizioni per incappare anche nel penale. Queste sanzioni per chi sfugge illegalmente al pagamento del Canone Rai non sono diverse da chi evade una qualsiasi altra tassa.

In particolare, in questo caso, è prevista una sanzione da 2 a 6 volte l’importo annuo, quindi un importo che va dai 180 ai 540 euro: se il titolare decide di continuare a non pagare nonostante i vari solleciti, l’Agenzia delle Entrate iscrive il titolare a ruolo e viene sviluppata a quel punto una cartella esattoriale, fino ad arrivare al pignoramento dei beni. Le conseguenze, invece, possono essere addirittura peggiori per coloro che presentano una dichiarazione di esenzione falsa.

Comunque sia, ricordiamo che dal prossimo anno, il pagamento di questo Canone Rai avverrà in tutt’altro modo il governo si è infatti impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza, ad eliminarlo completamente dalla bolletta elettriche. Il motivo è abbastanza semplice: esso rappresenta un onere improprio che non è riferibile al consumo effettivo di energia elettrica.