L’Unione Europea ha iniziato ad utilizzare in maniera attiva l’euro a partire dalla fine degli anni 90 sia dal punto di vista fiscale che da quello finanziario e poi dal 2002 anche dal punto di vista “fisico” con l’adozione delle nuove monete e banconote, le cui più riconoscibili sono sicuramente quelle da 1 euro e 2 euro, di fattura bimetallica, e tra le nazioni che hanno effettuato per prime il “passaggio” va considerato il Portogallo.
Il Portogallo infatti, come per le altre nazioni “principali” dell’UE, ha sostituito in modo graduale la precedente valuta, anche se fino alla fine del 2022 è stato ancora possibile convertire le vecchie monete con quelle comunitarie. La nazione lusitana non sembra infatti brillare moltissimo per fantasia dato che tutte le monete presentano i sigilli reali corrispondenti ai periodi specifici della monarchia portoghese, e per le emissioni da 1 e 2 euro è stato scelto il sigillo dell’anno 1144.
Sui bordi di entrambe le monete sono invece incisi i sette castelli e i cinque stemmi presenti sulle facce nazionali delle monete. Negli intervallati tra i simboli/sigilli è possibile inoltre riscontrare le lettere che compongono la parola “PORTUGAL” mentre in basso è inciso l’anno di coniatura. Le emissioni più rare sono senza dubbio quelle del 2008 ma quella che fa parte della prima serie dove gli stati dell’EU sono ancora divisi.