Se state cercando qualche informazione succulenta sul Canone Rai, siete proprio capitati nell’articolo giusto. In queste ultime settimane, in effetti, si è tornati a parlare di una fantomatica abolizione della tassa tanto odiata dagli italiani, e nelle prossime righe, potreste trovare delle novità di un certo rilievo.
Iniziamo col dire che la motivazione per cui l’imposta non è mai stata ben vista dalla popolazione, riguarda la sua esistenza subordinata al possesso di almeno una televisione per ogni nucleo familiare. Il fenomeno di diffusione delle televisioni, in effetti, fu abbastanza impattante sin dall’inizio, e si diffuse a macchia d’olio famiglia dopo famiglia. Alla fine della giornata infatti, si usava riunirsi tutti insieme di fronte gli antichi programmi della Rai, forgia dei volti più conosciuti dell’ultimo secolo della TV italiana. Per questo, a cominciare dal 1954 si stabilì un’imposta dal costo di 15.000 Lire annuali; cifra tranquillamente pagabile tramite il classico bollettino postale.
Con il passare del tempo poi, un’altra grande novità fece capolino, e con la comparsa delle televisioni capaci di trasmettere i programmi a colori, il costo del canone subì una biforcazione, arrivando al doppio del prezzo di base solo per tutti coloro che potevano permettersi una TV più moderna. Tuttavia anche la rata per chi possedeva una tv adibita al bianco e nero continuò a lievitare, fino a quando nel 1992 non vi furono più distinzioni ed il prezzo per tutti era di 148.000 Lire annuali. Neanche l’ingresso dell’Euro riuscì ad arrestare il gonfiarsi della rata, che raggiunse il suo massimo storico nel 2015 con 113,50€. Dall’anno seguente infatti, anche con l’intento di diminuire drasticamente l’evasione della tassa, cambiarono sia il prezzo che il metodo di pagamento, grazie all’apposito disegno di legge, quindi, paghiamo 90€ annuali in 10 comode rate inserite automaticamente nella bolletta energetica.
A distanza di ben 7 anni da questo modus operandi però, sembriamo essere in procinto di un nuovo cambiamento. Un nuovo disegno di legge da parte della Lega in effetti, ha come obiettivo quello di abolire del tutto l’esistenza del canone. Tuttavia, se la cosa dovesse andare correttamente in porto, la cancellazione non sarebbe drastica ed immediata, bensì avverrebbe mediante una sorta di piano di ammortamento quinquennale con un taglio del 20% annuo. Dal 2024, dunque, il costo potrebbe già scendere a 72€, per poi scalare ancora a 57€ nel 2025 e 46 nell’anno seguente. Che dire, speriamo solo che tutto possa concludersi positivamente e che non si sfoci, al contrario, in un aumento del tutto inaspettato.
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