Dogecoin è stata la prima tra le meme token, vale a dire le criptovalute create e concepite “per gioco” a trovare una reale e concreta applicazione nel corso degli anni, dopo essere stata concepita praticamente per diletto, senza reali intenzionali applicazioni ma ha raggiunto una diffusione ed un successo anche di tipo “virale” sul web da dare vita alla sotto definizione di meme token (o anche meme coin), ispirando anche altre tipologie come Shiba Inu.
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Dogecoin è stata concepita oramai un decennio fa sulla scia del primo successo di Bitcoin, la prima e tutt’oggi la più importante criptovaluta in senso generale per diffusione e capitalizzazione. Il creatore Jackson Palmer, con l’aiuto di altri amici e colleghi, nel 2014 ha messo a punto Dogecoin, dalla nomenclatura che deriva dal Doge Meme, il popolare meme del cane dall’espressione particolare a Coin, ovviamente una assonanza con Bitcoin, dal quale trae ispirazione anche nel funzionamento e nell’applicazione pratica.
Il funzionamento è infatti simile, Dogecoin è dotato di una propria blockchain e funziona su un software open source, quasi immediatamente è stata utilizzata per foraggiare iniziative benefiche, ed in pochi anni ha trovato tantissimi simpatizzanti e veri e propri investitori (oggi conta più di 60 miliardi di dollari di capitalizzazione).
Il successo è stato un effetto “naturale”, in quanto tutte le criptovalute hanno “bisogno” di una forma di notorietà che poi diventa aumento di valore ed in tal senso Dogecoin, che in pochi anni ha avuto una crescita moltto importante (un token DOGE valeva $ 0,00026 per poi “toccare” una valutazione superiore a $ 0,60 pochi anni fa) ha indubbiamente beneficiato a larghi tratti di personalità come Elon Musk che hanno da sempre dichiarato la propria simpatia ed il proprio supporto.
Oggi Dogecoin è calato ma resta prevalentemente stabile con un valore pari a $ 0,087 dollari, ma sono molti a prevedere nuovi picchi in futuro.