Le fragole, ma in generale tutta la frutta, come anche la verdura fuori stagione, possono essere prodotte soltanto in due modi: o in serre riscaldate oppure a migliaia di chilometri dalle nostre tavole ma in ogni caso si tratta comunque di un forte impatto per l’ambiente. Nel primo caso, le serre, per la produzione fuori stagione vengono quasi sempre riscaldate e per far ciò consumano importanti quantità di energia non rinnovabile.
Ma non solo perché la coltura in serra prevede anche l’uso di ingenti quantità di sostanze chimiche (come fertilizzanti, antiparassitari ecc.) che vanno ad accumularsi nell’ambiente. Nel secondo caso, invece, niente rende bene l’idea come fare degli esempi di prodotti fuori stagione che prevedono distanze percorse, chilogrammi di petrolio consumati e la conseguente anidride carbonica prodotta per ogni kg che viene trasportato.
Sia che si tratti di coltura in serra riscaldata o di coltivazioni distanti migliaia di km, inoltre, è da valutare il costo economico dell’energia che viene impiegata per coltivare e/o trasportare tali prodotti che, ovviamente, ricade tutto sulle nostre tasche. Basta provare a comprare delle fragole, ad esempio, e verdura non di stagione per rendersi subito conto che il prezzo non è proibitivo ma poco ci manca.
Se, invece, al contrario, si trovano prodotti fuori stagione a prezzi bassi, allora vuol dire che da qualche parte del Pianeta qualcuno sfrutta (e chiaramente sottopaga) i lavoratori di quel luogo. Oltre a questo è però doveroso parlare anche del sapore che hanno le fragole comprate e mangiare fuori stagione.
Contrariamente al loro aspetto esteriore infatti, che risulta essere sempre impeccabile ed appetibile, questi prodotti si sono sempre rivelati senza alcun sapore e per questo piuttosto decisamente mediocri. Il meccanismo sembra chiaro: le vediamo così belli, perfette e ben colorate, che non si riesce proprio a resistere e quindi le acquistiamo, salvo poi mangiarle ed avere la bruttissima sorpresa.
Altra cosa alla quale spesso non si pensa è che se si acquistano prodotti coltivati all’estero, allora si tolgono delle importanti risorse alla nostra agricoltura e quindi di conseguenza si indebolisce la nostra economia. Privilegiando al contrario tutti i prodotti di stagione e optando per la filiera corta, sì che invece possiamo essere certi che i nostri soldi finiscano nelle tasche dei nostri agricoltori, alimentando tutto il sistema produttivo locale nazionale.