Il nostro paese sembra manifestare alcune forme di entrata economica che non sembrano cambiare con il tempo, dinamica evidenziata da una capacità e proprietà di rendere poco appetiti obblighi di pagamento non così ingenti per buona parte della popolazione che però sono da sempre sgraditi, come il Canone Rai, che è una delle imposte maggiormente evase in senso assoluto. Anche nel 2023 il Canone Rai è stato confermato, ma quanto costerà?
Canone Rai 2023, quanto pagheremo quest’anno? “Non ci crederai”
Il Canone Rai corrisponde ad una tassa sul possesso calcolata in un’unico pagamento, e non sull’utilizzo della TV. Risulta essere la versione “evoluta” e modificata a più riprese delle tasse sul possesso concepite addirittura nella prima metà del Novecento.
Si tratta di una imposta, ossia una tassa vera e propria, quindi regolamentata dallo stato e per questo soggetta a diverse regolamentazioni, che corrisponde attualmente a 90 euro, importo che non è cambiato dal 2016, ossia da quando l’allora governo in carica ha concepito la forma dilazionata, che è quella attuale di pagamento, che ha portato l’importo annuale ad essere legato alla bolletta della luce, in particolare a quelle emesse da gennaio fino ad ottobre, legando ad ogni mese un corrispettivo di 9 euro.
Nonostante questa forma modificata, il Canone Rai resta poco apprezzato e concettualmente abbastanza detestato, anche se la formulazione ha consentito se non altro di aumentare le entrate in maniera importante.
Le proteste sono soprattutto di natura concettuale in quanto altri paesi non fanno ricorso al tradizionale Canone oppure fanno pagare un’imposta separata, legata ad altri beni come ad esempio l’assicurazione dell’auto.
In ambito europeo però nazioni come la Germania e la Francia mantengono una forma analoga al Canone Rai anche se l’importo è decisamente più elevato in quanto si riscontrano gli equivalenti dei 139 euro della Francia, i 180 del Regno Unito ed i 210 della Germania.