Nella scala di percezione pura dei metalli preziosi, l’argento si piazza naturalmente in seconda posizione dopo l’oro e poco prima del bronzo, convinzione che pur essendo stata ampiamente discussa e modificata da contesti moderni, permane ancora oggi. A lungo infatti questo elemento chimico è stato considerato uno dei migliori se non il migliore “sostituto” dell’oro, simile per caratteristiche ma decisamente meno raro, ma non meno duttile. La ricerca dell’oro è stata spesso affiancata da quella dell’argento, condizione che ha portato anche la creazione delle leghe, ed una delle più diffuse è sicuramente l’argento 925.
Ecco quanto vale oggi l’argento 925: l’annuncio toglie il fiato
Se l’oro viene concepito nella sua purezza in carati, l’argento viene calcolato in millesimi, dove 1000 è l’argento puro al 100 %, anche se si tratta di una nomenclatura teorica. Unilateralmente all’oro infattt l’argento grezzo è fin troppo fragile per essere utilizzato attivamente, quindi se la versione “Economica” come quella impiegata nei lingotti è quella più pura possibile (chiamata 999 per la quantità, l’argento 925 è puro per il 92,5 % nella sua forma, e viene spesso chiamato anche sterling, termine che ha dato vita al termine italiano sterlina per definire la valuta britannica, che è una delle più famose in assoluto.
In Italia rappresenta la lega d’argento più comune per i gioielli di pregio ed anche per questo motivo data l’ingente quantità di metallo di valore viene concepita spesso come bene di vendita, ed anche questa forma di lega d’argento subisce le influenze di mercato che condizionano ampiamente le politiche commerciali.
Ciò si riflette anche sul valore dell’argento 925 che resta in grande ascesa, come testimoniato da vari fattori come i recenti aumenti di valore, che hanno portato un kg di argento 925 a “costare” poco meno di 480 euro, una condizione decisamente al rialzo rispetto a pochi mesi fa, quando il valore era di poco inferiore a 450 euro al kg.