La quasi totalità della popolazione italiana, come quella di tutti i paesi comunitari che hanno scelto di aderire all’euro, sono oramai abituati anche dal punto di vista delle abitudini alla nuova valuta, che è attiva nella penisola in sostituzione della lira dal 2002, precisamente dal 1° marzo di quell’anno, dopo due mesi pieni di transizione. Tra le forme cartacee più comuni, spicca ovviamente la banconota da 5 euro, una delle più conosciute e riconoscibili in senso assoluto perchè fanno parte dell’intero gruppo di esemplari tra i più utilizzati.
Banconota da 5 euro: ecco quanto può valere, pazzesco
Ma anche dal punto di vista collezionistico questa emissione trova grande importanza in tutti i sensi possibili: è il taglio minore, ma proprio per questo i negozianti ed i professionisti ne fanno largo uso proprio perchè “completa” il compendio di carta moneta, in senso assoluto.
Ha una raffigurazione architettonica “generica” (ossia le figure non fanno riferimento a monumenti reali) dello stile del periodo classico, mentre il colore che predomina è una forma di verde “spento”. Anche fisicamente , nelle dimensioni, si tratta della banconota più piccola, e dato questo fattore, risulta essere nche una banconota poco falsificata.
Ma esistono anche dal punto di vista collezionistico diversi esemplari dal grande valore economico / collezionistico, si tratta delle banconote Specimen, in buona sostanza è una parola che configura le banconote “campione”, destinate non alla circolazione tradizionale ma ad una funzione “diplomatica” e simbolica.
Concepite dal 2002 in esemplari molto limitati sono facili da distinguere, in quanto su tutti e 2 i lati presentano una scritta “SPECIMEN” che evidenzia proprio questo stato particolare.
Esistono di tutti i tipi, di queste banconote Specimen, ma quelle da 5 euro sono sensibilmente meno rare (relativamente parlando), ed il valore economico è elevatissimo dato il loro status: un esemplare in buono stato vale mediamente dai 300 ai 600 euro, ma possono arrivare fino a 800 euro.