Al contrario di come si possa pensare, il canone Rai, non è una tassa sulla visione di alcuni contenuti televisivi; questo, infatti, è erroneamente quello che crediamo tutti. Al contrario, invece, si tratta di una vera e propria imposta sul possesso di una televisione. Pensate che non sia così? Date un’occhiata alle prossime righe e capirete perchè siamo di questa opinione.
Canone Rai: storia, eventi, sanzioni ed esenzioni
Iniziamo col dire che la tassa si paga ormai da moltissimi anni, sin da quando si trattava di una quota facoltativa come un abbonamento, e la si pagava per usufruire di alcuni canali radio. Con il passare degli anni, e l’avvento delle televisioni, poi, piano piano si allargò al possesso delle tv e diventò obbligatoria. Il costo, inoltre, che equivaleva a 8 Lire l’anno, dapprima si differì per chi possedeva una tv in bianco e nero ed una a colori, e poi fu unificato per crescere di volta in volta fino ai giorni nostri. Il prezzo più alto che l’imposta ha raggiunto, è di 110€, somma che, grazie all’avvento del Governo Renzi nel 2016, fu ribassata a 90€ annuali.
In quella sede, inoltre, per disincentivare l’elevato tasso di evasione che quest’imposta registrava, si decise di cambiare il metodo di pagamento, e si passo dal classico bollettino postale, all’inclusione nella bolletta elettrica a chiunque fosse titolare di una fornitura. Non si può dire che la cosa non abbia funzionato, ancora oggi, infatti, a distanza di più di una manciata d’anni, questo metodo sembra essere il migliore per far si che la tassa finisca nelle tasche dello Stato.
Tuttavia il pagamento non è sempre richiesto, e d in alcuni casi scatta una vera e propria esenzione del 100% dell’importo. Tra le persone facenti parte dei queste categorie troviamo:
- Gli anziani over 75 con un reddito inferiore agli 8.00 annui. Cifra che, tuttavia, deve essere la somma del reddito di entrambi i coniugi. Un clausola importante, inoltre, stabilisce il fatto che nel caso ci sia un altro familiare convivente nello stesso nucleo familiare, che abbia un reddito a parte, in quel caso l’esenzione decade. In questa categoria, ad ogni modo, non sono inclusi eventuali infermieri, personale alla pari, domestici e badanti conviventi.
- A seguire troviamo impiegati consolari, diplomatici ed manager di organizzazioni internazionali;
- Militari e/o protezione civile in servizio in Italia che non possiedono la residenza o la cittadinanza nel nostro territorio nazionale;
- Ed infine, chi non possiede una televisione né propria né di qualsiasi altro membro della famiglia.
È questa, dunque, la ragione per cui vi dicevamo inizialmente che la tassa si basa sul possesso di un apparecchio televisivo, perchè anche nel caso in cui si sia titolari di un’utenza elettrica, in mancanza della tv in casa, l’imposta non si paga. Fate attenzione a non fare i furbetti però, perchè nel caso in cui non abbiate il diritto all’esenzione la multa parte da 6 volte tanto l’importo iniziale; dunque 540€.