Non è per nulla inusuale sentire fatti di cronaca che parlano di furti riguardanti il rame, che solitamente avvengono ai danni di compagnie come Telecom, Trenitalia ed Enel. Questi eventi ci spingono a chiederci quale sia il reale valore di mercato del cosiddetto “oro rosso” e se può essere paragonato ad altri metalli preziosi come oro e argento. Esattamente come questi ultimi, anche il rame può essere considerato come una grossa fonte di investimento, che riesce ad attirare l’attenzione anche di piccoli e medi risparmiatori, che cercano in esso una fonte di redditizia.
Il rame è un elemento parecchio utilizzato oggi in ambito edilizio grazie alla sua duttilità e l’alto livello antibatterico che garantisce, nonché per la capacità di fondersi con altri metalli per la creazione di leghe. Tra le più diffuse, ad esempio, troviamo il bronzo, che si ottiene con l’aggiunta dello stagno, largamente utilizzato nella realizzazione di monete, ingranaggi e campane. Il rame, inoltre, è un perfetto conduttore di energia elettrica e termica, e riesce a mantenere praticamente inalterate le proprietà dell’acqua per molto tempo, motivo per il quale, in antichità, le caraffe di rame erano le più utilizzate.
Il costo dell’oro rosso, così come avviene per gli altri metalli e per qualsiasi cosa quotata in borsa, subisce diverse variazioni anche nell’arco della stessa giornata, a seconda di una serie di fattori, primo tra tutti la qualità. C’è differenza, infatti, tra acquistare rame puro oppure usato, quindi bisogna fare distinzione, e portare l’attenzione anche su un altro fattore, cioè la domanda del mercato. Nel caso in cui volessimo conoscere con precisione la quotazione del rame al chilo, dovremo consultare il principale mercato di borsa dei metalli non ferrosi al mondo, cioè il London Metal Exchange (LME).
Qualità e prezzo del rame
Come già detto, il costo del rame usato varia a seconda di una serie di fattori, per capirne la qualità e stabilire un prezzo. Ovviamente più scarsa è la condizione del rame, meno sarà quotato; in particolare, il prezzo scende in presenza di sporco, ossidazione e deteriorazione. Ma non solo, altro fattore da tenere in considerazione è la forma in cui viene presentato, quindi se sarà in barre o tondini avrà una valutazione che può raggiungere anche gli 8 Euro al chilo. Cosa diversa invece per il rame sporco, che avrà qualità inferiore ed un prezzo che non supera mai i 3 Euro al chilo. Questo è il caso di cavi elettrici che presentano guaine al loro interno, oppure il rame attaccato dal verderame o bruciato, che ne riduce la qualità.
Le previsioni per il 2024 riguardo l’andamento del rame non sono delle più rosee. Cosa diversa accadde l’anno scorso, quando lo stimolo infrastrutturale cinese diede una grande spinta alla quotazione dell’oro rosso, ma lo stesso non si può dire per quest’anno, dove si prevede una crescita globale più debole e, di conseguenza, un ribasso dei prezzi.