Coltivare carciofi: ecco il metodo del contadino

Coltivare carciofi. Avere un orto personale ampiamente rifornito sta diventando l’obiettivo di migliaia di persone. Specie in Italia, le condizioni climatiche consentono di ottenere un buon raccolto di un’ampia vastità di organismi vegetali, senza dover essere per forza dotati del cosiddetto “pollice verde”.

Tra le varie colture, quest’anno si è diffusa particolarmente la piantagione dei carciofi. I carciofi sono tra quelle piante dotate di una buona versatilità in cucina, rendendosi partecipi di numerose ricette culinarie. Prestando le giuste attenzioni, potrai ottenere anche tu questi squisiti ortaggi direttamente a casa tua. Ecco come coltivarli:

Coltivare carciofi: ecco il metodo migliore

Come detto in precedenza, i carciofi sono tra gli ortaggi più comunemente impiegati in cucina. La loro versatilità garantisce una miriade di ricette, a partire dagli antipasti fino ad arrivare addirittura ai dessert. Fanno parte delle piante erbacee della famiglia delle Asteraceae, sono tipiche del bacino Mediterraneo e in Italia trovano spazio soprattutto al centro ed al sud del Paese. Se anche tu sei interessato alla coltivazione autonoma dei carciofi, continua la lettura di questo articolo. Ecco cosa devi fare:

Uno dei primi passaggi fondamentali per coltivare i carciofi riguarda la preparazione del terreno. In particolare, questi ortaggi fioriscono in terreni drenati adeguatamente e che siano ricchi di materia organica. Siccome prosperano bene al sole, dovrai scegliere una zona del tuo orto che riceva calore e luce per minimo 6 ore al giorno. Da questa zona dovrai eliminare tutte le erbacce potenzialmente dannose per la crescita delle piante e dovrai lavorare il terreno in modo da aggiungere del compost. Quest’ultimo servirà per migliorare la conformazione del suolo e per arricchirlo di nutrienti.

Il terreno dovrà essere ben drenato in relazione al fatto che i carciofi non sopportano i ristagni d’acqua e potrebbero dunque morire. A tal punto, dovrai scegliere una tra le varietà più comuni di carciofi. Esse si differenziano soprattutto in base al gusto ed al clima a cui sono più adatte. Si può piantare sia partendo dai semi e sia da una pianta già cresciuta e comprata da un vivaio. Nel caso in cui la scelta verta sui semi, questi ultimi vanno posizionati direttamente nei vasi o nei semenzai ad inizio primavera. Dopo che gli ultimi periodi di freddo saranno passati, le piante andranno posizionate all’aperto.

I carciofi si devono posizionare ad almeno 90-120 cm di distanza l’uno dall’altro poiché sono grandi e richiedono un ampio spazio per crescere. Le piantine devono, inoltre, essere posizionate ad una buona profondità. Una volta avvenuta la piantagione, tali piante richiedono cure costanti. Si deve fare particolare attenzione a:

• Irrigazione: il terreno deve restare umido ma non zuppo per evitare i ristagni d’acqua.
• Fertilizzazione: almeno una volta ogni mese, o massimo un mese e mezzo, bisognerebbe aggiungere del concime organico che favorisca la crescita dei carciofi.
• Controllo erbacce: questo è un passaggio fondamentale. Le erbacce superflue vanno eliminate per evitare che sottraggano acqua e nutrienti alla nostra pianta.
• Protezione dalle malattie: utilizzare insetticidi naturali o fungicidi nel caso in cui inizino a presentarsi segnali di malattie o di infestazioni.

Potrai raccogliere i tuoi carciofi quando saranno sodi. Per raccoglierli, basta tagliare il gambo (la base) in prossimità del corpo centrale del carciofo. Fallo quando sono ancora giovani e teneri e prima che i boccioli si aprano eccessivamente. Li puoi conservare per più giorni in frigorifero ma non di più. In alternativa, potrai congelarli o creare delle conserve per una consumazione futura.