In un mondo come quello odierno altamente globalizzato, quindi connesso, ed avanzato tecnologicamente, proprio la digitalizzazione la fa da padrona nel campo delle valute: negli ultimi tempi e, in realtà, anche a partire dall’ultimo decennio, si sente spessissimo parlare delle criptovalute, si tratta di monete virtuali conosciute anche sotto il nome di bitcoin. Persino non allontanandosi troppo dai propri orizzonti, lo strumento del Bancomat, il quale permette di pagare e gestire il denaro tramite una semplice tessera, ha dato parecchi spunti a ciò che è la nascita e l’utilizzo della moneta elettronica.
Bancomat: conviene o no?
Iniziando a parlare in primis del Bancomat, è possibile assistere ad una situazione alquanto particolare, un paradosso per certi versi: esso, infatti, è continuamente incentivato ad essere impiegato dagli attuali governi in diversi paesi per effettuare dei pagamenti, soprattutto per via del fatto che sono totalmente tracciabili e, di conseguenza, considerati come perfetti per andare in contrasto all’evasione fiscale, al lavoro in nero ed al riciclaggio. Da un’altra parte, però, si assiste ad un aumento dei limiti riguardanti l’uso del denaro contante, questo porta pertanto ad esorbitanti costi di gestione a carico delle filiali bancarie; quest’ultime, a causa di tale situazione, sono sempre più propense ad eliminare molte sedi fisiche, con la conseguente rimozione degli sportelli automatici (atm).
A questo punto ci chiediamo, che cosa succederà? Vi sono alcune banche, tra le quali la famosa ING, che hanno deciso di dismettere completamente le filiali in favore della creazione di siti bancari online, anche per diminuire considerevolmente i costi. Tutto ciò porterà inevitabilmente alla progressiva scomparsa degli atm, dato che, tramite soprattutto lo smartphone, è ormai normalissimo svolgere svariate operazioni. Tuttavia, sarebbe possibile una eventuale rivalutazione riguardo le commissioni sui pagamenti: ci si riferisce al sovraprezzo che avviene nel momento in cui si voglia prelevare mediante banche differenti dalla propria. Nella maggior parte dei casi si applica quindi una commissione pari a 0,49 € per ogni operazione; ad ogni modo vi sono filiali, come Bancomat SpA, che hanno deciso l’annullamento di tale cifra per crearne una maggiormente variabile che va scelta proprio dalla singola banca.