Attraverso l’attuazione di due interventi altamente connessi tra loro, la legge di Bilancio 2023 ha previsto l’innalzamento del tetto al contante da giorno 1° gennaio 2023 spostando la cifra da 1.000 € a 5.000 €; in aggiunta si è anche stabilita la possibilità di rifiutare pagamenti tramite pos per tutti i tipi di acquisti al di sotto dei 30 €. In relazione al primo aspetto, esso risulta essere perfettamente consono alla legislazione dell’Unione Europea, mentre, parlando del secondo punto, la legge che si occupa della gestione del pos potrebbe andare in contrasto con gli obiettivi del PNRR, in particolar modo nel caso in cui fosse prevista l’interruzione dei procedimenti per l’adozione delle sanzioni. Ad ogni modo, la novità sicuramente più interessante e discussa, è quella che fa riferimento all’aumento del tetto al contante che, a partire dal primo dell’anno 2023, sarà di 5.000 €.
Tetto al contante: limiti e sanzioni
Soffermandoci sull’argomento del tetto al contante, secondo quanto previsto dal comma 3-bis presente nell’articolo 49 del D.Lgs. n. 231/2007 (antiriciclaggio), si è decisa la proibizione di trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in qualsiasi altra valuta fino al 31 dicembre 2022; questa imposizione è prevista per qualsiasi tipo di titolo tra soggetti differenti (persone giuridiche e fisiche) e si parla di una cifra di 2.000 €. È necessario specificare che però, a partire dal 1° gennaio 2023, la soglia scende a 1.000 €. Tuttavia, secondo quanto emendato della legge di Bilancio in questione, la somma di denaro viene innalzata da 1.000 a 5.000 €.