Il un contesto come quello attuale sicuramente maggiormente dominato dall’informazione continua, prevalentemente dal web, anche le news economiche e legate al mondo finanziario sono divenute maggiormente applicabili e conoscibili. Il conto in banca consiste in una forma di strumento comune e diffusa ma che spesso viene utilizzata in modo un po’ improprio e non tutti comprendono i pregi ed i difetti di questo strumento, così come alcune spese “extra” che però sono effettivamente indispensabili sia per lo Stato di appartenenza che per le banche.
Che succede se ho più di €5000 nel conto in banca? “Attenzione”
In linea di massima i conti corrente moderni sono “sicuri” sotto praticamente ogni aspetto, anche perchè “trasparenti”. Molti sono oramai gratuiti in quanto privi di qualsiasi forma di canone, cosa possibile anche in virtù di una diffusa politica che prevede sempre meno circolazione di contante e quindi meno filiali, di conseguenza meno costi da parte degli istituti di credito. Questo ha migliorato la forma di “collaborazione” tra le banche.
Se quasi ogni esperto di finanza in linea generale sconsiglia di mantenere troppi soldi sul conto per evitare lo “stagnamento” del valore del denaro con conseguente perdita dello stesso a causa dell’inflazione, lo stato concepisce una forma di “tassa” denominata imposta di bollo per tutti i titolari di conto ma anche ad esempio libretti postali e semplici carte prepagate che hanno un saldo medio annuale pari o superiore a 5000 euro.
L’imposta di bollo viene generalmente “scalata” in automatico dalla banca, per ordine dello stato una volta all’anno, ed ammonta a 34,20 euro per le persone fisiche e a 100 euro per le persone giuridiche.
Per calcolare la giacenza media annua, si effettua il dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, tenendo conto di quelli lavorativi quindi operanti. Non viene modificato se ad esempio i soldi vengono rimossi / prelevati dal conto giorni prima, perciò si chiama giacenza media.