Ecco le previsioni del prezzo della benzina: “da non credere”

I primi giorni di questo 2023 sono stati fin da subito cruciali per tutti gli automobilisti che hanno visto i prezzi dei carburanti lievitare senza freni, specie in seguito alla decisione del Governo di tagliare lo sconto sulle accise. Il motivo di questi aumenti è la decisione presa dai Paesi dell’Opec con l’Arabia Saudita che hanno intenzione di tagliare la produzione del petrolio facendo così salire le quotazioni sui mercati.

A inizio anno le previsioni per i produttori di petrolio erano abbastanza cupe e i 100 dollari al barile sembravano essere una chimera: ora, quella soglia potrebbe diventare vera realtà. Ma perché i Paesi dell’Opec hanno preso tale decisione? A chi serve?

Questo taglio della produzione di petrolio ha subito provocato un deciso rialzo delle quotazioni sui mercati. L’Opec non è altro che l’organizzazione “allargata” che raggruppa i Paesi produttori di petrolio a cui dall’anno 2016 se ne sono aggiunti poi altri dieci, tra cui anche la Russia e, tutti insieme, rappresentano quasi la metà di tutti produzione mondiale di petrolio.

Con un annuncio a sorpresa, l’Opec ha così deciso di tagliare la produzione del petrolio per più di 1 milione di barili al giorno. Questo deficit, quindi, si va ad aggiungere al contestuale prolungamento del taglio russo di 500mila barili che era tato deciso nel mese di novembre scorso per rispondere alle sanzioni dei Paesi occidentali a causa della guerra in Ucraina. In sintesi: a partire da maggio e per tutto il resto dell’anno sul mercato mancheranno più di 1,6 milioni di barili di petrolio.

Ma prima di questo ufficiale annuncio l’Arabia Saudita aveva già detto che avrebbe diminuito la sua produzione di ben 500mila barili al giorno solo che in seguito, poi, tutti gli altri membri dell’Opec, hanno comunicato a cascata altri tagli. Tale decisione non era attesa a causa delle quotazioni alte del Brent e delle previsioni sulla domanda di petrolio, considerata in ascesa solo causa della ripresa economica cinese dopo la fine delle varie restrizioni dovute al Covid.