L’argomento di oggi riguarda la moneta raffigurante il volto della Regina Elisabetta: si tratta di un pezzo appartenente alla collezione “Sovrana” che possiede delle origini molto antiche, si parla infatti dell’anno 1849. In quel periodo come regnante vi era ancora Enrico VII, il quale decise di coniare questo prezioso oggetto producendolo interamente in oro proprio per evidenziare il prestigio ed il potere della fantastica moneta britannica; la raccolta è però dedicata in particolare proprio alla regnante. Prima di questa, esisteva un’altra versione raffigurante invece re Enrico settimo quando quando ancora occupava il suo ruolo nell’anno 1489.
La sterlina della collezione “Sovereign”
In principio, nella parte posteriore della moneta in questione c’era esposto lo stemma della famiglia reale dei Tudor, in carica nel 1817, per poi in seguito essere cambiato con una splendida figura del protettore San Giorgio in groppa al suo destriero nell’atto di uccidere un drago. La parte anteriore, invece, è andata via via cambiando con il passare del tempo per celebrare particolari occasioni, ad esempio, cerimonie, anniversari e giubilei. Inoltre, a cambiare era anche il volto del regnante per via giustamente delle differenze che caratterizzano ogni stadio della vita; lo stesso vale per la nostra famosa Regina, poiché sarà presente sulle monete sotto diverse forme della sua vita. In particolare, risulta in maniera molto semplice distinguere le varie edizioni di produzione grazie a particolari elementi, come nel caso dell’edizione “Diadema” e “Fiocco”.
Per il giubileo che ricorreva per i 70 anni di regno, troviamo nuovamente un’altra interessante sterlina, più precisamente l’ultima. L’insieme di tutti questi pezzi, sia che raffigurino il re o nel caso in cui ci sia la regina, al giorno d’oggi sono altamente ricercati per la loro bellezza e, ovviamente, per il loro valore, siano essi composti in oro o in normale metallo. Esistono pertanto monete con range di prezzi che vanno da 400 fino a 700 €. Vi sono però altri di questi oggetti, ad esempio quelli appartenenti alle edizioni di prova in onore alla regina Vittoria, che raggiungono costi elevatissimi, soprattutto per la loro rarità.