Cosa succede se bevo caffè a stomaco vuoto? Le conseguenze

Se l’assunzione del caffè non è accompagnata da qualche alimento, sappiate che è una pessima abitudine e non per colpa del caffè, ma piuttosto per colpa della mancanza di cibo ingerito. Cosa importante da sapere in questo caso è che la colazione, è un pasto essenziale, dunque saltarla, comporta tutta una serie di condizioni davvero poco favorevoli, tra le quali l’aumento del peso corporeo.

L’abitudine di sorseggiare un caffè e di uscire di corsa da casa, cosa che comunque è abbastanza comune, è pessima anche considerando che si tratta di una bevanda completamente irrilevante dal punto di vista delle calorie. Una colazione può cominciare a chiamarsi in questo modo quando apporta almeno il 20% delle calorie dell’intera giornata.

È molto diffusa la convinzione che il caffè a stomaco vuoto faccia davvero male alla nostra salute perché è acido e che questo effetto si possa attutirne con un po’ di latte o di panna, ma in realtà non è affatto così. Il caffè in effetti non può non definirsi acido, ma è pur vero che è meno acido dell’ambiente gastrico e anche del pomodoro.

Quindi il problema non è l’acidità del caffè in sé ma bisogna considerare il fatto che esso stimola la secrezione del succo acido tramite la produzione di gastrina. Da qui deriva quindi la convinzione che il caffè possa nuocere gravemente alla mucosa gastrica quando viene consumato senza accompagnamento di cibo. Se il caffè è decaffeinato, lo stimolo risulta decisamente inferiore e questo indica che sia la caffeina che altri componenti, specie i polifenoli, sono coinvolti.

Tuttavia il nostro stomaco, proprio perché ha un pH molto basso è ben protetto, proprio perché svolge la sua funzione sfruttando tutta l’acidità che egli stesso produce. Al fine di tutelarsi, oltre a secernere dell’acido, lo stomaco produce uno strato di muco, che mira a rivestire la parete isolandola e difendendola da tutto l’ambiente acido.

Comunque, possiamo dire che, assunto a digiuno o no, ad ogni modo, il caffè esercita delle funzioni interessanti sul tratto intestinale. La caffeina, così come altre metilxantine, è capace di ridurre la calcolosi della colecisti, stimolando l’assorbimento degli acidi biliari; il suo consumo sembra inoltre avere degli effetti positivi anche sul microbiota dell’intestino, in quanto esercita uno stimolo alla produzione di batteri buoni a discapito dei batteri cattivi.