Dopo il nulla o quasi che è stato realizzato nel 2022 per l’attesa riforma previdenziale ora aspettiamo i provvedimenti del governo di centrodestra che ha vinto alle elezioni e che si insedierà ad Ottobre.
Ma c’è da dire che avrà davvero poco tempo e soprattutto pochissime risorse da dedicare in questo momento di grave crisi economica.
Già da diversi mesi si parla di una riforma pensioni complessiva che affrontasse sistematicamente il problema della flessibilità in uscita e tutte le prospettive di tutela previdenziale per i giovani che mirasse a rafforzare il sistema di previdenza integrativa.
La legge di bilancio del 2022 ha affrontato soltanto i problemi più urgenti lasciati in sospeso con varie proroghe.
A livello governativo nei primi mesi dell’anno non si sono affatto fermati i lavori dei tavoli tecnici istituiti ad hoc per il confronto tra Governo e sindacati ma la terribile guerra tra Russia e Ucraina e la successiva crisi di governo hanno poi bloccato il tutto.
Vediamo allora di seguito le principali proposte di riforma delle pensioni che sono emerse finora e tutte le probabili intenzioni del nuovo Governo in arrivo.
Come è già successo con il Governo Draghi, questo nuovo Governo avrà davvero poco tempo per mettere in piedi una riforma che abbia un senso logico prima del 2023 e data la contrarietà del centro destra alla Riforma Fornero è davvero facile prevedere semplici proroghe delle misure per la flessibilità in uscita già in vigore come:
Quota 102, con la possibilità di uscita dal lavoro a 64 anni con 38 anni di contributi;
Opzione donna riservata alle lavoratrici, con il calcolo della pensione interamente contributivo;
Ape sociale riservato alle categorie più svantaggiate.
Nel programma ufficiale di Fratelli d’Italia, il partito vittorioso alle elezioni, in materia di pensioni si parlava solo di innalzamento delle pensioni minime e di quelle di invalidità e di flessibilità in uscita ed accesso alla pensione favorendo, così, il ricambio di generazione.
Da altre fonti emerge anche l’intenzione della coalizione di interruzione dell’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita che era stato previsto dalla Legge Fornero e di introduzione di una diversa modalità di calcolo delle pensioni che vada oltre una certa soglia.
Non c’è però niente sulla previdenza integrativa e sulle modalità per sostenere i giovani che saranno in questo modo particolarmente penalizzati dal regime di calcolo interamente contributivo per le loro carriere lavorative.
Nella legge di bilancio 2022 hanno trovato posto alcune specifiche misure per una spesa complessiva di 1500 milioni di euro e si trattava di:
-Proroga dell’ Ape Sociale con un allargamento dei lavoratori con mansioni gravose e l’abbassamento del requisito contributivo necessario e valeva solo per i lavoratori edili e per quelli della ceramica;
-Proroga di Opzione donna con una conferma dei requisiti di età a 59 anni sia per le dipendenti che per le autonome.